Nuove frontiere per la fertirrigazione in orticoltura

Impianto fertirrigazione coltura protetta

Dati recenti confermano che, al fine di garantire produzioni costanti negli anni, l’uso dei principali fertilizzanti N-P-K è in costante aumento; dal 2008 al 2013 l’azoto usato è cresciuto del 2,2% mentre l’utilizzo di fosforo e potassio è cresciuto, rispettivamente, del 3,8% e del 5,3%. Inoltre le ultime stime della Fao mostrano che il consumo mondiale di fertilizzanti crescerà del 19% entro il 2050.

L’utilizzo dei fertilizzanti, tuttavia, se non gestito in maniera corretta dai singoli produttori e dalle macroaree agricole, determina effetti negativi sull’ambiente quali la salinizzazione dei suoli, la contaminazione delle acque da parte degli elementi più lisciviabili e l’eutrofizzazione dei corpi idrici superficiali. In questo contesto la fertirrigazione può essere una valida soluzione al fine di incrementare l’efficienza d’uso e specularmente ridurre la quantità di fertilizzanti impiegati per unità di superficie.

La nuova frontiera della fertirrigazione è l’ottimizzazione della gestione della soluzione nutriva nei sistemi fuori suolo, legata al miglioramento dell’efficienza d’uso dei nutrienti durante l’intero ciclo colturale attraverso modelli previsionali gestiti da software e legati ai parametri ambientali e fenologici della pianta.

Dal punto di vista dell’hardware, gli impianti di fertirrigazione prevedono nella maggior parte dei casi la distribuzione localizzata in prossimità della singola pianta con l’impiego di manichette e/o ali gocciolanti tecnologicamente sempre più avanzate. In tal senso va segnalato l’impiego di manichette autocompensanti che negli ultimi anni risulta essere più usate rispetto a quelle a orifizi. Queste ultime infatti sono più sensibili all’occlusione e non garantiscono omogeneità di distribuzione sulle lunghe distanze.

Cresce inoltre la diffusione di impianti sottosuperficiali che risultano essere più efficienti e meno ingombrati nella distribuzione e che garantiscono un elevato assorbimento degli elementi nutritivi che raggiunge picchi del 95% di efficienza per l’azoto.

Inoltre, i nuovi materiali permettono di usare ali gocciolanti che generano bassa turbolenza aumentando così l’omogeneità di irrigazione. In fertirrigazione l’efficienza d’uso dei nutrienti è sempre superiore alle altre tipologie di applicazione (vedi tabella).

Efficienza d’uso dei nutrienti espressa in percentuale tramite fertirrigazione
Tuttavia, i principali settori coinvolti sono quelli ortofrutticoli sia in pieno campo sia in fuori suolo-colture protette poiché i costi di installazione e di gestione orientano il suo utilizzo in colture a più alto reddito come vite, melo, pomodoro e orticole in generale. Parallelamente allo stato idrico del sistema pianta-suolo/substrato, è necessario monitorare lo stato nutrizionale delle piante al fine di massimizzare le prestazioni produttive ed evitare la dispersione di soluzione nutritiva.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 22/2018 a pag.  41
Evoluzione tecnologica al servizio della fertirrigazione
di A. Giro e P. Sambo
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale e Banca Dati Online