Le Organizzazioni dei produttori (Op) aderenti all’Organismo interprofessionale (Oi) pomodoro da industria bacino Centro-Sud Italia e Anicav, l’11 aprile scorso hanno sottoscritto l’accordo sui prezzi medi di riferimento del pomodoro (sulla base del contratto quadro d’area, sottoscritto lo scorso 11 febbraio): 147,50 euro/t per il pomodoro tondo e 155 euro/t per il pomodoro lungo, con una maggiorazione di 42,50 euro/ t per il biologico.
Ora si sta attendendo il pronunciamento del Masaf a cui il contratto quadro era stato inviato per la richiesta dell’erga omnes, ovvero l’estensione della sua validità anche verso i non aderenti alla Oi.
L’intesa introduce importanti modifiche ai criteri di valutazione della materia prima, in particolare ai parametri relativi a «corpi estranei» e «pomodoro verde», con l’introduzione di un nuovo sistema di griglie qualitative e di meccanismi premiali che consentiranno alla parte agricola una maggiore remunerazione rispetto alle condizioni della campagna scorsa, garantendo, allo stesso tempo, alle aziende conserviere, una maggiore qualità della materia prima da destinare alla trasformazione.
A tal fine saranno utili i dati dei Quaderni di campagna ed è allo studio un progetto di digitalizzazione.
Le Organizzazioni dei produttori affermano che superare antichi sistemi di valutazione è necessario per riconoscere al mondo agricolo la giusta remunerazione.
Inoltre, i produttori «guardano a un necessario e imprescindibile dialogo con l’industria di trasformazione».
Ad avviso di Anicav «il prezzo medio di riferimento riconosciuto alla parte agricola, di fatto superiore a quello della campagna 2024 e che rimane indubbiamente il più alto al mondo, servirà a garantire alle imprese un miglioramento dei già elevati standard qualitativi e la massima attenzione in fase di raccolta, sulla quale bisognerà essere intransigenti».
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 15/2025
Definito il prezzo del pomodoro del bacino Centro-Sud
di G. Me.
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