Come se non bastassero i prezzi stracciati, il radicchio rosso di Chioggia deve fare i conti in questi giorni con le conseguenze delle piogge incessanti.
Le continue precipitazioni hanno compromesso i campi costringendo gli agricoltori a condizioni proibitive nella fase di raccolta. «Forse ci converrebbe lasciare il radicchio marcire nei campi visto a quanto ci viene pagato» afferma un agricoltore. «Stiamo parlando di 5 centesimi al kg, ben sotto la soglia minima del costo di produzione che si aggira intorno ai 35 centesimi al kg, eppure il consumatore lo trova sullo scaffale a un prezzo non inferiore ai 1,50 euro/kg.
Il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla sottolinea che più volte si è tentato di individuare la causa della svalutazione del radicchio di Chioggia e del mancato riconoscimento del valore ai produttori, ma si tratta di un argomento molto complesso poiché manca la trasparenza sia della fase di produzione che della fase distributiva.
«I contratti stipulati in campagna con i grossisti sono in partenza troppo bassi e danneggiano l’andamento del mercato» lamenta il direttore del Mercato Ortofrutticolo di Chioggia, Pietro Cigna.
Coldiretti sprona i produttori a puntare sulla produzione del radicchio a marchio igp, ma comunque la strada non è in discesa afferma il presidente di Coldiretti Chioggia Patrizio Garbin: «Rispettare il disciplinare produttivo è l’unico modo per tentare di differenziare il prodotto, ma non è così semplice perché ci sobbarchiamo dei costi maggiori di produzione per poi trovarci nel mercato spiazzati da una concorrenza sleale».