Le aste al ribasso via internet, nello specifico di concentrati, pelati e passate di pomodoro, utilizzate da alcune insegne della distribuzione moderna hanno determinato negli ultimi anni uno sbilanciamento del potere contrattuale all’interno della filiera, fortemente in mano ad alcune catene che agiscono in questo modo sleale.
Con le aste online i distributori spingono i trasformatori industriali a risparmiare il più possibile sui costi di approvvigionamento della materia prima, alimentando una spirale perversa che soprattutto al Sud, dove le aziende agricole sono più numerose e frammentate e la competizione sul prezzo è più spinta, favorisce fenomeni di sfruttamento della manodopera a basso costo, reclutata dai cosiddetti “caporali”.
Non tutta la grande distribuzione ricorre a queste pratiche di acquisto, ma gli effetti che ne derivano si ripercuotono sull’intero sistema, dato che il prezzo di aggiudicazione diviene un riferimento, favorendo comportamenti speculativi. Secondo Coldiretti quando si acquista una passata al supermercato ormai si paga più per la bottiglia che per il pomodoro.
Aste online al ribasso, un meccanismo infernale per il pomodoro
29 Agosto 2018