Il pomodoro da industria coltivato sotto pannelli produce meno in termini di peso per pianta ma sembra evidenziare una significativa riduzione del numero di frutti marci, con marciume apicale e scottati.
Secondo i dati di una sperimentazione presso l’azienda Rem Tec a Borgo Virgilio (Mantova) nel 2023 realizzata in collaborazione con l’Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche e il Difarma dell’Università degli studi di Salerno, infatti, la tesi ombreggiata Pvm, con Gcr (Ground coverage ratio, ovvero la percentuale di pannelli/superficie impianto) al 40% ha influenzato lo sviluppo fisiologico delle piante.
La tabella 1 riporta i risultati dei rilievi distruttivi eseguiti alla raccolta.
In particolare, la produzione totale è stata maggiore nel Controllo (1.932 contro i 1.504 g/pianta). La produzione commerciale non ha riportato differenze significative tra le due tesi analizzate. Nella tesi Pvm (copertura con Gcr al 40%) il numero di frutti marci è stato significativamente inferiore, lo stesso risultato è stato osservato per i frutti scottati e per quelli con marciume apicale.
Inoltre, la tesi ombreggiata ha anche condizionato, riducendoli, i valori di pH e di residuo ottico. In termini di Brix (t/ha) non c’è stata nessuna differenza.
I ricercatori sono già al lavoro per completare la sperimentazione con i dati dell’annata 2024.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 23/2024
Agrivoltaico su pomodoro bio meno rese, ma meno scarti
di D. Ronga, A. Di Serio, A. Infante, V. Alfano, D. Liguori, M. Cucino, A. Greco, N. Morè, R. Dainelli, G. M. Lanini, A. Dal Prà
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