Impiantare un nuovo frutteto richiede un notevole lavoro di pianificazione e di coordinamento di numerose attività: una di queste è la gestione del terreno prima dell’impianto. La conoscenza del suolo è molto importante e la scelta dei parametri da considerare è direttamente collegata con le specie frutticole che si intende coltivare.
Le colture arboree (drupacee e pomacee) prediligono terreni leggeri, profondi e con buona capacità di regimazione idrica. Il pH deve essere compreso tra 6,5 e 7,5; con valori di pH maggiori o minori possono insorgere fenomeni di carenze nutrizionali.
Un altro aspetto a cui prestare attenzione è il rapporto Mg/K. Questi due elementi sono antagonisti e nei casi in cui uno dei due è presente in quantità limitata (inferiore ai limiti ottimali) si possono verificare sintomi di carenza. Il rapporto ottimale è compreso tra 2 e 5; nei casi in cui il valore è inferiore a 2 (sbilanciamento a favore del potassio) è consigliabile apportare magnesio in modo da correggere lo squilibrio. Al contrario, nei casi in cui il rapporto è superiore a 5 (eccesso di magnesio) è consigliabile apportare potassio.
Sostanza organica
La sostanza organica nel terreno è circa 1-3% in peso sulla fase solida e circa il 12-15% sul volume. Nonostante la sua ridotta quantità gioca un ruolo fondamentale sia nella nutrizione delle piante sia nel mantenimento della struttura del terreno.
Se il suo contenuto nel terreno è scarso (tabella) è consigliabile fare una concimazione organica di fondo (ammendamento). I materiali organici, più o meno umificati, che si possono utilizzare in questa fase sono diversi: letame, letame artificiale, ammendante (vegetale semplice non compostato, compostato verde, compostato misto, compostato torboso), torba (acida, neutra e umificata), leonardite, vermicopost da letame, lignite, ecc. Quando si esegue un ammendamento è molto importante accertarsi sulla qualità del prodotto e sulla sua conformità alle leggi vigenti che regolamentano il settore (vedi decreto legislativo 75/2010 e successive modifiche).
Sincronizzare il più possibile il rilascio degli elementi nutritivi e i fabbisogni della coltura lungo tutto il ciclo vegetativo è essenziale per qualunque tipologia di produzione.
Un forte contributo in tal senso viene dalla sostanza organica presente nel suolo. Infatti, tutti i processi di mineralizzazione a suo carico, a opera dei microrganismi, portano a un graduale e lento rilascio di elementi nutritivi.
I concimi organo-minerali si rifanno a tale concetto nella misura in cui il carbonio organico in essi contenuto e la presenza di molecole organiche complesse (acidi umici e fulvici, proteine di origine vegetale o animale, torba, ecc.) sono un ottimo substrato per la flora microbica del suolo.
Pertanto il loro impiego consente di apportare matrice organica al suolo e sostenere lo sviluppo della flora microbica la biofabbrica per eccellenza presente nel terreno.
L’importanza dell’analisi del terreno
Eseguire un’analisi fisico-chimica del terreno quando si deve impiantare un nuovo frutteto, è dunque sempre una buona pratica per desumere informazioni basilari che influenzeranno: sistemazione del terreno, specie da coltivare, correzione di pH e salinità, interventi di ammendamento, scelta del portinnesto ed eventuale concimazione di fondo. La metodologia di prelievo dei campioni deve essere meticolosa e pianificata in anticipo (mediante suddivisione della superficie interessata in lotti).
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 34/2018 a pag. 42
Il frutteto equilibrato parte dal suolo
di G. Ciuffreda
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale e Banca Dati Online