In Puglia, prima tra le regioni olivicole nazionali, quest’anno con due terzi della produzione totale, la filiera olivicola e olearia ha trovato un’intesa, promossa da Cia Puglia, per difendere il giusto prezzo dell’olio d’oliva.
I prezzi di mercato non hanno riconosciuto in passato l’effettivo valore dei prodotti, limitando di conseguenza la redditività delle aziende. Un fattore, quello del prezzo, che avrebbe invece consentito a tutte le realtà agricole del settore di operare in condizioni economiche idonee a proseguire nel costante miglioramento qualitativo delle produzioni.
Quella tra olivicoltori, frantoiani e industriali, è dunque una sinergia che vuole dare una risposta a «tentativi di speculazione e a operazioni di cartello», con implicazioni a danno dell’intera filiera per vendite sottocosto o in promozione, peraltro di oli di dubbia qualità e provenienza.
In altre parole, si tratta di uno sforzo congiunto per evitare derive sperequative, attraverso una più equa distribuzione del reddito tra tutti soggetti della filiera.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 39/2023
Patto per difendere il giusto prezzo dell’olio d’oliva
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