Conoscere le esigenze nutrizionali delle piante, le caratteristiche fisiche e chimiche del terreno e quelle delle acque di irrigazione è il presupposto indispensabile per formulare un corretto piano di concimazione.
La corretta gestione della concimazione deve sincronizzare gli apporti di nutritivi con i reali fabbisogni delle piante relativamente allo stato fenologico in cui si trovano.
Un corretto piano di concimazione per il pesco in produzione, come per tutte le drupacee, deve tenere conto, oltre che dei parametri fisico-chimici del suolo, della curva di crescita dei frutti detta a «doppia sigmoide».
La prima fase va da fine fioritura a inizio indurimento del nocciolo (l’indurimento del nocciolo coincide con i mesi di aprile maggio a seconda che si tratti di varietà precoci e/o a basso fabbisogno in freddo o di varietà tardive). In questa fase, detta anche citochinesi, si ha un accrescimento del frutto per divisione cellula-re, ovvero è l’aumento del numero di cellule a determinare l’incremento di volume del frutto, a questa fase segue quella di indurimento del nocciolo, della durata di circa 1 mese, durante la quale il volume del frutto resta pressoché invariato.
In ultimo si ha la fase di distensione cellulare, dove l’accrescimento del frutto è dovuto principalmente all’aumento di volume delle cellule che compongono il frutto stesso.
Una concimazione equilibrata, oltre a favorire la divisione cellulare nella prima fase e la distensione cellulare nella seconda fase, che è il presupposto di una produzione qualitativamente e quantitativamente soddisfacente, permette di avere una pianta in equilibrio vegeto-produttivo fondamentale anche per prevenire l’insorgere di fisiopatie e attacchi di patogeni.
Normalmente si associano squilibri nella vegetazione a carenze nutrizionali, ma il più delle volte sono gli apporti eccessivi di un elemento a creare squilibri nutrizionali nella pianta.
Concimazione organica pre-impianto
Il momento più importante, nel caso di colture arboree, per effettuare una buona concimazione organica è l’impianto del frutteto. Durante questa fase è possibile apportare quantità importanti di materiale organico, normalmente letame o compost, e di interrarlo. Le quantità di materiale organico da apportare in questa fase per quanto concerne il letame possono arrivare anche a 100 tonnellate.
Se invece si utilizzano compost presenti in commercio, per le quantità da apportare bisogna tener conto delle caratteristiche del prodotto.
I prodotti in commercio sono molteplici ed è bene indirizzarsi verso quelli che hanno un rapporto C/N intorno a 10.
Negli anni successivi all’impianto può eseguirsi il sovescio utilizzando prati misti di leguminose e graminacee, da evitare i trifogli che hanno un effetto allelopatico verso i portinnesti franco di pesco (produzione di composti chimici tossici per il pesco).
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 28/2019
Concimazione del pesco più facile con la fertirrigazione
di G. Liccardo
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