Siccità: l’agrumicoltura siciliana in ginocchio chiede aiuto

aranceIl Consorzio arancia rossa di Sicilia igp e il Consorzio arancia di Ribera dop stanno lavorando insieme a una piattaforma di richieste alle istituzioni per salvaguardare la produzione dei due consorzi, punte di diamante della rinomata agrumicoltura siciliana di qualità.
Collante per la collaborazione avviata tra i consorzi di tutela, che rappresentano migliaia di produttori di arancia bionda e di arancia rossa, sono la comune preoccupazione per la gravissima siccità e l’adesione di entrambi i consorzi a Origin Italia, l’associazione alla quale aderiscono oltre 80 realtaà consortili delle produzioni dop e igp.

«Tutta la Sicilia è colpita da una siccità che non ha così lunghi precedenti, almeno nell’ultimo cinquantennio, e tutti gli agrumicoltori siciliani fanno da anni i conti con problemi atavici in materia di gestione degli invasi e delle reti. Rischiamo la desertificazione del territorio e se non si pone riparo, con tutti i mezzi a disposizione, a questa situazione al deserto dell’agricoltura seguirà inevitabilmente anche una catastrofe economica e occupazionale», affermano Salvatore Daino, presidente del Consorzio arancia di Ribera dop, e Gerardo Diana, presidente del Consorzio arancia rossa di Sicilia igp.

La piattaforma di richieste allo studio dei consorzi prevede, tra i punti sensibili , l’attuazione della riforma dei consorzi di bonifica, procedure semplificate per l’accesso ai fondi già stanziati dai governi nazionale e regionale per fronteggiare la siccità, snellimento delle pratiche burocratiche per poter ricercare e attingere all’acqua autonomamente e lo stop agli esosi ruoli di riscossione emessi dai consorzi di bonifica anche in assenza totale di servizi irrigui.

«Da imprenditori impegnati sul campo – conclude Daino – conosciamo a menadito il territorio e i problemi legati alla gestione fino a oggi fallimentare delle dighe, degli invasi e soprattutto della rete di distribuzione. Anche una situazione estrema come quella che ci troviamo ad affrontare, ormai da più di un anno, poteva essere arginata con degli interventi tecnici approvati, studiati e attuati per tempo».