Dopo un’annata estremamente difficile come quella del 2023, con produzioni fortemente limitate dal gelo, le prospettive della campagna pere per quest’anno sembrano nettamente migliori.
Secondo il Comitato di coordinamento dell’Organismo interprofessionale pera in Italia nel 2024 sono stimate circa 405.000 tonnellate, più del doppio rispetto ai valori contenuti del 2023 e il 20% in meno sul 2022.
L’Emilia-Romagna con circa 245.000 tonnellate, contro le 99.000 dell’anno precedente, ritorna su livelli più prossimi al potenziale attuale. Bisogna ricordare infatti che il susseguirsi di annate produttive complicate ha condotto negli ultimi anni a un calo drastico della pericoltura. Oggi a livello nazionale le superfici in produzione contano poco più di 21.000 ettari, contro i 35-36.000 ettari di 15 anni fa e in Emilia-Romagna l’estensione della coltura è scesa a circa 11.000 ettari. Numeri distanti anche da quelli di appena 5 anni fa, che permettevano all’Italia di produrre più di 750.000 tonnellate di pere, di cui oltre 500.000 in Emilia-Romagna.
La qualità del prodotto a oggi si presenta buona, come la pezzatura, ma molto dipenderà dall’andamento climatico da qui alla raccolta. Tutte le principali varietà vedono, in generale, aumenti consistenti rispetto allo scorso anno, ma con una situazione non perfettamente omogenea in alcuni casi per Abate e William.