I dati relativi al primo semestre dell’anno confermano la debolezza dell’export ortofrutticolo italiano. Secondo l’elaborazione di Fruitimprese su dati Istat, a fronte di un aumento dei volumi esportati (6,8%) vi è stato un calo del 3,5% del valore. Crolla il saldo commerciale che passa da 320 milioni di euro del giugno 2018 agli attuali 73 milioni (-77,1%).
Si conferma purtroppo il trend crescente del nostro import (non solo frutta tropicale, ma anche legumi/ortaggi e frutta fresca) sia in volume (0,3%) sia in valore (8,9%). In termini assoluti nel periodo in esame l’Italia ha esportato circa 1,7 milioni di tonnellate di prodotti per un valore di 2,1 miliardi di euro a fronte di un import di 1,9 milioni di tonnellate per un valore di poco superiore a 2 miliardi.
«È una ulteriore conferma – ha commentato il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi – di quanto denunciamo da anni circa la perdita di competitività delle imprese italiane rispetto ai nostri competitor. Per ridare slancio al settore servono un percorso di riforme lungo e risorse importanti, per incidere sul costo del lavoro, della previdenza, del fisco, dell’energia e dei trasporti».
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 35/2019
Suona l’allarme per l’export di ortofrutta
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