I risultati di una indagine condotta su oltre 2.000 allevamenti lombardi ha evidenziato che l’anticipo di due mesi dell’età di primo parto per le manze consente un risparmio medio a stalla sui costi alimentari di oltre 4 mila euro. Considerando infatti che secondo l’indagine SATA nell’azienda media si hanno 52,8 parti di primipare all’anno anticipandoli di soli due mesi, obiettivo raggiungibile nella maggioranza delle realtà produttive, si otterrebbe una minor spesa alimentare pari a 4.752 euro/azienda, un valore ottenuto moltiplicando un costo teorico alimentare di 1,5 euro/capo/giorno per il numero medio di primipare, vale a dire 52,8, per 60 giorni.
Analogamente, essendo il quantitativo di liquame prodotto da una manza in un allevamento con stabulazione coperta di circa 27 kg/capo/giorno, moltiplicato per la numerosità e il periodo, comporta un totale di 85,5 tonnellate di minor produzione. Inoltre, se il primo parto avvenisse sempre a 25 mesi e non a 27 si otterrebbe una riduzione del ciclo riproduttivo pari all’8%, con una relativa diminuzione del fabbisogno di spazio strutturale determinata da una presenza media in stalla più ridotta.
Tratto dall’articolo pubblicato sul Supplemento Stalle da Latte a L’Informatore Agrario n. 19/2017 a pag. 11
Aumentare l’età al primo parto migliora la redditività aziendale
di L. Zanini
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