3 giorni di degustazioni, incontri e conferenze al Palazzo della Gran Guardia di Verona per presentare in anteprima l’annata 2015 dell’Amarone. 65 aziende per 68 vini in degustazione, alcuni prelevati direttamente da botte, con 200 esperti a decretare le caratteristiche dell’annata e 3000 partecipanti complessivi.
”Nel 2015 l’Amarone ha raggiunto la sua piena eleganza e maturità di stile aromatico e gustativo. A giudizio degli esperti, l’annata protagonista di questa Anteprima è riuscita a elevare i caratteri olfattivi e gustativi del 2013 e altri ancora di chiara origine varietale, risultando più decisa in persistenza e ricchezza, ma esaltando allo stesso tempo finezza ed eleganza. In altre parole, il 2015 è da ricordare grazie a una combinazione di condizioni climatiche ideali occorse nell’anno di vendemmia”. Così il direttore del Consorzio di Tutela Vini Valpolicella, Olga Bussinello, alla seconda giornata di Anteprima Amarone dedicata al pubblico.
Nella mattina di sabato 2 febbraio si è parlato di “brand, valore, export e turismo” nell’ambito di un convegno che ha visto la partecipazione del Ministro Gian Marco Centinaio: “L’Amarone è l’eccellenza dell’enogastronomia italiana in giro per il mondo e in Cina, dove non siamo ancora veramente partiti, questo vino potrebbe rappresentare perfettamente il gusto del suo consumatore medio. Ma il problema grosso è come andiamo a promuoverci: abbiamo troppe voci una diversa dall’altra. Nel vino, abbiamo un brand, come Vinitaly, riconosciuto in tutto il mondo che potrebbe diventare la sintesi a favore della promozione. L’auspicio è quello e io sono ottimista”.
Verona dunque, potrebbe essere al centro di una campagna di promozione e valorizzazione delle eccellenze, delle biodiversità e in generale del Made in Italy vitivinicolo come ha ribadito Andrea Sartori presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella: “Penso che Verona possa essere considerata la città italiana del vino perché concentra tutti gli asset di una filiera che va dalla produzione fino al turismo. Per questo – ha concluso Sartori – abbiamo l’ambizione di candidarci a essere il riferimento dell’enoturismo in Italia. Serve un salto di qualità e il lavoro di tutti, a partire dalla messa in rete tra produttori, agenzie turistiche e aree a forte concentrazione ricettiva, come il Lago di Garda che conta 13 milioni di presenze l’anno”.