Fin dalla sua nomina a commissario Ue all’agricoltura Janusz Wojciechowski non ha mai sollevato particolari entusiasmi tra gli agricoltori europei: spesso sfuggente davanti a questioni importanti, molto «polaccocentrico», apparentemente poco a conoscenza delle caratteristiche dell’agricoltura in grandi Paesi come Francia, Germania o Italia.
Di recente alcune sue dichiarazioni, o meglio tweet, sull’agricoltura «industriale» stanno suscitando ulteriori reazioni. «Tutti hanno il diritto di difendere i metodi intensivi/industriali della zootecnia, ma non si può dire che in questo modo difenda le zone rurali e gli agricoltori. L’allevamento su larga scala non viene effettuato dagli agricoltori e questi metodi non vengono utilizzati dagli agricoltori» si legge in uno dei tweet . «I metodi intensivi e industriali servono ad eliminare gli agricoltori dalla concorrenza» ha aggiunto.
La risposta degli agricoltori europei non si è fatta attendere: Christiane Lambert, presidente del Copa, ha detto a Euractiv che sempre più agricoltori «non si sentono difesi dal nostro commissario per l’agricoltura».
Sottolineando che la diversità è al centro del settore agricolo europeo, Lambert ha aggiunto che un commissario per l’agricoltura «deve rappresentare tutta l’Europa» ma che Wojciechowski sembra favorire alcuni tipi di agricoltori, in particolare piccoli e biologici, rispetto ad altri.
Lambert ha anche detto che la prima volta che si sono incontrati, Wojciechowski è sembrato sorpreso dalle dimensioni della sua fattoria, che secondo lei è di dimensioni medie per la Francia.
Le recenti dichiarazioni di Wojciechowski sono state commentate negativamente anche in Italia da Confagricoltura: «Gli agricoltori e gli allevatori che rispettano le regole della Ue in materia di sostenibilità ambientale e benessere degli animali meritano tutti considerazione e tutela senza alcuna distinzione. Le ricorrenti critiche del commissario Wojciechowski nei confronti degli allevamenti intensivi risultano immotivate e inappropriate» ha detto Massimiliano Giansanti.
«Il commissario dovrebbe sapere che il sistema agricolo europeo è all’avanguardia a livello mondiale per sicurezza alimentare, qualità e sostenibilità ambientale» puntualizza Giansanti. «Wojciechowski dovrebbe piuttosto rafforzare il suo impegno per la redazione di uno studio d’impatto sulla comunicazione ‘From Farm to Fork’. La Commissione ha indicato un anno fa gli obiettivi da raggiungere, ma non ha precisato gli strumenti per raggiungerli, né le conseguenze prevedibili sotto il profilo socio-economico».