È positivo il bilancio dell’accordo commerciale tra Unione Europea e Giappone per le esportazioni agroalimentari dell’Italia, che hanno registrato un aumento del 5% rispetto al 2019 e questo nonostante la pandemia. Lo fa sapere la Confagricoltura, a due anni esatti dall’entrata in vigore dell’intesa.
«Le prospettive sono favorevoli – commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – e possiamo tagliare traguardi più ambiziosi, anche alla luce delle recenti modifiche dell’accordo, con l’aumento delle indicazioni geografiche protette e la revisione delle pratiche enologiche da parte delle autorità giapponesi».
«Si sono così aperte nuove possibilità di collocamento per i vini italiani, e possiamo migliorare la posizione già acquisita di quinto fornitore di prodotti caseari sul mercato nipponico».
In attesa del rilancio del sistema multilaterale di gestione degli scambi e di una riforma della Wto, secondo Giansanti «questi dati confermano che gli accordi bilaterali, che devono prevedere una chiara condizione di reciprocità, sono uno strumento efficace per l’ulteriore affermazione del Made in Italy sui mercati internazionali».
Il presidente di Confagricoltura, infine, ricorda che l’Italia e l’Unione europea non esportano solo prodotti destinati all’alimentazione, ma un sistema di produzione che garantisce i più alti standard a livello mondiale in termini di sicurezza per i consumatori, qualità e rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. E sul mercato unico dell’Unione devono accedere prodotti che hanno requisiti analoghi a quelli richiesti dalla normativa europea.