Europarlamento, Consiglio Ue e Commissione hanno raggiunto un compromesso nella notte sul regolamento sui piani strategici nazionali della nuova Pac, il più importante dei tre del pacchetto di riforma.
A quanto si apprende, le istituzioni Ue hanno raggiunto un compromesso su una maggiore integrazione tra Pac e Green Deal e sulla destinazione – con flessibilità – a pratiche agronomiche rispettose dell’ambiente del 25% delle dotazioni nazionali per i pagamenti diretti 2023-27, quasi 49 miliardi in 5 anni. L’Europarlamento chiedeva il 30%, gli Stati il 20%.
Stamattina il negoziato riprende con due punti controversi ancora da affrontare, ovvero il funzionamento della riserva di crisi per gli agricoltori e il livello dei residui massimi di pesticidi nei prodotti importati.
«Si tratta della chiusura di una trattativa serrata che abbiamo condotto sul dossier forse più delicato e che sancisce la nascita di un terzo pilastro della Pac – ha dichiarato l’europarlamentare Paolo De Castro – perché accanto alla dimensione economica e ambientale la nuova Politica agricola prevederà anche quella della condizionalità sociale, con il rafforzamento dei diritti dei lavoratori». «Entro oggi contiamo di chiudere la partita anche sugli altri due dossier legislativi – si legge in una nota di De Castro – quello sull’Organizzazione comune di mercato e il regolamento orizzontale».