Recovery Fund, per l’agricoltura tanti soldi da spendere bene

Competitività dei contratti di filiera del settore agricolo e della pesca, investimenti nelle infrastrutture logistiche per lo sviluppo dell’export, meccanizzazione del settore primario, incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili e prevenzione del dissesto idrogeologico: sono queste alcune delle principali linee di intervento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) proposte dal Ministero delle politiche agricole, la cui finalità è utilizzare gli ingenti fondi del Recovery Fund, messi a disposizione dall’Unione europea a seguito della crisi economica e sociale causata dalla pandemia del Covid-19, per rilanciare e ammodernare il settore.

All’Italia sono stati assegnati complessivamente 209 miliardi di euro, di cui 63,7 di sussidi e 127,6 di prestiti, da spendere entro il 2023, dopo avere preparato il Pnrr che sarà valutato dalla Commissione UE e approvato dal Consiglio.

Il Mipaaf ha preparato il capitolo agricolo del Pnrr con una richiesta di spesa pubblica complessiva di 17 miliardi di euro. Si tratta di un importo pari a circa 2,5 volte la spesa corrente annuale della Pac, che si spera possa incidere positivamente sul funzionamento e sulle prestazioni del sistema produttivo agricolo nazionale.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 32/2020
Recovery Fund, l’agricoltura italiana giochi bene le sue carte
di E. Comegna
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