Per le grandi sfide ambientali della Politica agricola comune serve «un ampio set di strumenti da poter applicare con la giusta flessibilità». Lo ha detto il ministro alle politiche agricole Stefano Patuanelli parlando al Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Ue, convocato oggi e domani per chiudere la riforma della Pac.
«Per l’Italia è fondamentale insistere sull’aumento del prelievo dall’1 al 3% della dotazione nazionale per i pagamenti diretti per la gestione del rischio – ha detto il ministro – per approcciare in modo sistemico i problemi derivanti dal cambiamento climatico e dalle catastrofi naturali».
Sulla condizionalità sociale, cioè la riduzione degli aiuti in caso di violazione dei diritti dei lavoratori, Patuanelli ha sottolineato che l’Italia appoggia un compromesso che «tenga in considerazione i diritti dei lavoratori e degli agricoltori incidendo nel modo più limitato possibile sugli oneri burocratici per gli Stati».
Il ministro ha salutato con favore gli sviluppi del negoziato in termini di flessibilità degli aiuti verdi e la condizionalità ambientale, mentre sui «pagamenti redistributivi», quelli che tolgono alle grandi aziende per dare alle piccole «vorremmo una percentuale minima più ambiziosa», ma anche che dalla degressività degli aiuti più alti «venga dedotto il 100% del costo del lavoro».