Per l’anno 2024 lo stanziamento a favore del Fondo grano duro aumenta a 32 milioni di euro rispetto ai 12 milioni in precedenza programmati. Con questa modifica è stato possibile ritoccare l’importo massimo dell’aiuto per ettaro che può essere riconosciuto a favore dei produttori, portandolo da 100 a 200 euro. Il Fondo grano duro è una misura strutturale che continuerà anche nel 2025 e negli anni successivi, ma si tornerà a una dotazione di base di 10 milioni di euro per ciascuna annualità, fatta salva la possibilità di reperire e mettere a disposizione ulteriori risorse finanziarie. Attualmente, dopo la recente riforma, il de minimis è stato portato a 50.000 euro; mentre il massimale stabilito nel Quadro temporaneo di crisi, che quest’anno viene applicato al posto del de minimis, ammonta a 250.000 euro.
Fondo sovranità alimentare
Per quanto riguarda la carne bovina, gli allevamenti che si impegnano a sottoscrivere contratti di filiera hanno a disposizione due incentivi.
Il primo a favore della linea vacca-vitello, con un contributo di 100 euro per ogni capo presente in allevamento alla data del termine di presentazione della domanda.
Il secondo incentivo è a favore degli allevamenti con contratti di filiera che seguono un disciplinare riconosciuto nell’ambito del Sistema di qualità nazionale zootecnia (Sqnz), con un contributo di 40 euro per ogni capo presente.
Nel 2025 e nel 2026 e cioè negli ultimi due anni di applicazione del Fondo sovranità alimentare, si ritornerà a considerare le regole del de minimis agricolo.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 06/2025
Tutte le novità per i Fondi grano duro e sovranità alimentare
di E. Comegna
Per leggere l’articolo completo abbonati a L’Informatore Agrario