Dopo il disastro della scorsa primavera le vendite di macchine agricole hanno iniziato a risalire ed un vero e proprio rush finale ha consentito di chiudere il 2020 con perdite contenute e in qualche caso con il segno positivo: -3,4% per i trattori e -2,6% per le mietitrebbie. Benino le motoagricole (+0,2%) e molto buona la performance telehandler (+6,3%). In sofferenza i rimorchi a -12%.
I dati sulle immatricolazioni, elaborati da FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero dei Trasporti, hanno visto, infatti, un’impennata di immatricolazioni, registrata soprattutto negli ultimi due mesi dell’anno:
- Trattori. Le immatricolazioni di trattori hanno segnato una crescita del 38,5% a novembre rispetto allo stesso mese 2019, e un ulteriore balzo del 38% a dicembre, consentendo un recupero dei volumi di vendita e quindi una riduzione del passivo. Alla fine i trattori immatricolati in Italia nel 2020 sono stati 17.944 (-3,4% rispetto all’anno precedente.
- Mietitrebbie. Vistosa la crescita per questa tipologia di macchina da raccolta (intorno al 200% negli ultimi due mesi), sia pure a fronte di un numero di unità molto limitato e quindi poco significativo sotto il profilo statistico. Le registrazioni sono state 302 (-2,6%).
- Motoagricole. Le trattrici con pianale di carico hanno registrato una crescita di oltre il 43% a novembre e di quasi il 38% a dicembre, incrementi che ha consentito di raggiungere gli stessi totali dell’anno precedente con 564 unità vendute (+0,2%).
- Rimorchi. Questa tipologia di attrezzatura ha recuperato punti percentuali grazie agli incrementi del 6% a novembre e del 20% a dicembre. Nonostante ciò le immatricolazioni sono scese del 12,1% con 7.862 unità.
- Sollevatori telescopici. Il risultato positivo conseguito nel segmento dei sollevatori telescopici è da attribuire, anche in questo caso, in buona misura all’andamento delle vendite negli ultimi due mesi (rispettivamente +81 e +25%). Le immatricolazioni sono state 956 con un +6,3% rispetto all’anno precedente.
L’incremento delle immatricolazioni a fine 2020 – osserva FederUnacoma – potrebbe anticipare una fase di ripresa, anche in virtù del rinnovo del credito d’imposta per il 2021, destinata a caratterizzare i primi mesi del nuovo anno anche se l’andamento del mercato resta comunque subordinato agli effetti della pandemia, che registra una recrudescenza e che continua a pesare come una grave incognita sui settori produttivi.
Marco Limina