«Le elaborazioni Nomisma, realizzate per Ente Risi, sulla riforma della nuova Pac per il comparto risicolo, confermano le nostre preoccupazioni. È previsto un taglio dal 50 al 78% dei pagamenti oggi destinati ai risicoltori, a seconda delle scelte di rimodulazione nazionali; comunque una forte decurtazione per le imprese di un settore fondamentale per il nostro made in Italy».
Questo il parere del vicepresidente di Confagricoltura Matteo Lasagna intervenendo al Tavolo riso convocato dal sottosegretario Gian Marco Centinaio al Mipaaf.
Ad avviso di Lasagna «bisogna avviare indagini mirate sui costi produttivi a livello nazionale, in tutti i segmenti della filiera, per calcolare e suddividere più equamente il valore aggiunto di un prodotto di cui si è leader produttivi in Europa».
«Le aziende si trovano da una parte perdite di remunerazione insostenibili sul fronte dei pagamenti comunitari, dall’altro la necessità di mantenere comunque un livello di produzione adeguato (in quantità e qualità) alle esigenze dei consumatori – ha spiegato il presidente della Federazione nazionale risicoltura Giovanni Perinotti -. A ciò si aggiungano le sfide che il settore risicolo si trova costantemente ad affrontare sui mercati internazionali; non dimentichiamoci che è uno dei comparti che risente maggiormente delle concessioni accordate negli scambi commerciali con i Paesi terzi».
Confagricoltura ha quindi invitato il Ministero a valutare attentamente le scelte della futura programmazione e la ripartizione del plafond disponibile nei vari sostegni previsti, garantendo, in primis, il premio accoppiato al comparto e valutando ecoschemi compatibili e largamente applicabili al settore che permettano di recuperare, almeno in parte, la diminuzione delle risorse percepite dai produttori sui pagamenti diretti.