La cessione del credito d’imposta per le imprese che investono in innovazione nell’ambito del piano Transizione 4.0, approvata dalle Commissioni riunite bilancio e finanze del Senato, salutata con soddisfazione da tutto il mondo agricolo, è durata solo un giorno.
La norma che la istituiva è stata infatti stralciata dal maxiemendamento al decreto Sostegni su cui il Governo ha posto la fiducia al Senato. Questo perché, secondo la Ragioneria dello Stato, mancava la copertura finanziaria.
Sfuma così la possibilità di cedere a istituti di credito e intermediari finanziari gli incentivi 4.0 per l’acquisto di beni strumentali, materiali e immateriali, innovativi e tradizionali, inclusi i software.
«È un segnale sconfortante per le nostre imprese e contrario allo slancio con cui il Paese vuole affrontare la ripresa post pandemica» ha commentato Confagricoltura.
Il provvedimento, secondo l’organizzazione agricola, rappresenterebbe «un tassello fondamentale ai fini della ripresa che il Governo intende accompagnare e che vede proprio nell’innovazione il perno del programma di rinascita del Paese».
«Ci auguriamo – conclude Confagricoltura – che, per il bene delle imprese italiane, venga trovata quanto prima una soluzione. Favorire gli investimenti è una priorità per la ripresa economica e per il rilancio delle attività, soprattutto se si vogliono raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile».