La Germania vota il 26 settembre e il risultato potrebbe avere conseguenze per le politiche agricole e alimentare dell’Ue. Al momento, nei sondaggi il Ppe perde terreno nei confronti del Spd e dei Verdi. Tenuto conto che la formazione di una coalizione di governo potrebbe avere tempi lunghi, e che potenzialmente tutti i partiti – tranne gli euroscettici dell’Afd – potrebbero avere chance di entrare nell’esecutivo, vediamo il programma agricolo dei diversi partiti.
Se l’alleanza Cdu-Csu dovesse mantenere il ministero all’agricoltura, ci sarebbe continuità: la sicurezza dell’approvvigionamento sarebbe una priorità politica che viene prima della riduzione delle emissioni, le biotecnologie più moderne un’opportunità da cogliere, nuovi requisiti sul benessere animale qualcosa di volontario.
Sulla stessa lunghezza d’onda i liberali (Fpd), che si distinguono per una maggiore insistenza sul tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici e una manifesta indifferenza sul biologico, caratteristica piuttosto originale nel più grande mercato del bio in Europa.
Con i Verdi (Gruenen) all’agricoltura il quadro sarebbe diametralmente opposto. La leader Annalena Baerbock ha preso posizione contro il nuovo biotech spegnendo il dissenso interno, e si è espressa per ecoschemi della Pac molto più robusti di quanto immaginato dal governo Merkel, con possibili travasi sostanziali di fondi dal primo al secondo pilastro Pac (gli Stati possono modificare i propri piani nazionali) e biologico al 35% delle superfici al 2030 (oggi il target nazionale è 20%).
È lo stesso obiettivo indicato dai socialdemocratici (Spd), il cui leader Olaf Scholz è dato avanti nei sondaggi. Con i Gruenen, Scholz condivide anche la promessa di un’etichettatura obbligatoria sul benessere animale e un concetto di Pac che abbandona progressivamente il pagamento all’ettaro verso aiuti legati all’ambiente e al territorio. I socialisti tedeschi hanno anche preso posizioni critiche verso le tecniche della genetica moderna, ma non si tratta di una questione cruciale. A.D.M.