L’export dei formaggi italiani raggiunge livelli record, ma le tensioni geopolitiche e il rischio di nuovi dazi americani frenano l’ottimismo; c’è infatti il timore che gli Stati Uniti, uno dei principali mercati di destinazione del made in Italy caseario, possano introdurre nuove barriere tariffarie che metterebbero a rischio la competitività dei prodotti italiani.
Le aziende produttrici e gli stagionatori guardano con preoccupazione a questi scenari, temendo impatti significativi sulle esportazioni e sull’intera filiera produttiva.
Secondo i dati elaborati dal Clal – società fondata da Angelo Rossi che si occupa di analizzare e divulgare i dati di produzione e commercializzazione del comparto lattiero caseario – le esportazioni di formaggi italiani nel 2024 hanno toccato le 657.639 tonnellate, segnando un incremento del 10,7% rispetto all’anno precedente, con un valore complessivo che supera i 5,7 miliardi di euro.
Il risultato testimonia l’apprezzamento globale per la qualità dei prodotti italiani, ma anche la fragilità di un mercato esposto a rischi internazionali.
L’analisi degli ultimi anni mostra una crescita costante, che ha fatto salire il volume dell’export dalle 460.000 tonnellate del 2020 alle 657.639 tonnellate dell’anno scorso, con un incremento medio annuo del 9% che conferma la solidità dell’export italiano.
A trainare la crescita è stato il segmento dei formaggi freschi, con un aumento del 12,7% e un ruolo dominante che rappresenta circa la metà dell’export totale.
Ottimi risultati anche per Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che hanno visto crescere le esportazioni dell’8,7%, raggiungendo un valore di oltre 1,5 miliardi di euro.
Mercati in crescita, ma resta l’incognita USA
I formaggi grattugiati e in polvere hanno confermato la loro dinamica positiva con 74.998 tonnellate esportate (+10,7%) e un valore complessivo di 821 milioni di euro.
Sui mercati internazionali il Sud-Est Asiatico nel 2024 ha fatto segnare un incremento del 20% rispetto all’anno precedente, nello specifico il Giappone ha importato 12.835 tonnellate (+13,9%), mentre la Cina ha registrato una crescita del 30,8% con 11.663 tonnellate esportate.
Sempre nel 2024 le esportazioni di formaggi italiani verso gli Stati Uniti hanno raggiunto quota 40.878 tonnellate, in aumento del 10,2% rispetto al 2023 (486,5 milioni di euro in valore, con un incremento di circa 44 milioni rispetto al 2023). Il mercato statunitense si conferma quindi uno dei pilastri delle esportazioni casearie italiane.
Tuttavia, la prospettiva di nuovi dazi doganali potrebbe rappresentare un ostacolo significativo, inasprendo la competizione con i produttori locali e riducendo la domanda per i prodotti italiani a causa dell’aumento dei prezzi.
Anche il mercato italiano fa registrare una crescita, limitata ma costante, dei consumi pro-capite di formaggi, passati dai 23,5 kg per persona del 2020 a 24,8 kg pro-capite dell’anno scorso, un dato che conferma la solidità della domanda interna.
In questo contesto, l’industria casearia italiana dovrà affrontare le nuove sfide con una strategia mirata alla diversificazione dei mercati e al consolidamento delle relazioni commerciali, rafforzando la presenza in Asia, Medio Oriente e Sud America per contribuire a ridurre la dipendenza da mercati esposti a rischi politici e tariffari.
Il dialogo con le istituzioni europee sarà fondamentale per difendere le esportazioni italiane da pratiche protezionistiche e per garantire l’accesso ai principali mercati mondiali.
Ercole Zuccaro