Il commissario europeo al commercio (ed ex titolare dell’agricoltura Ue), l’irlandese Phil Hogan, in una intervista rilasciata ad alcuni giornali europei ha espresso la sua visione del futuro dell’economia Ue.
«L’apertura commerciale ha aiutato l’Europa in questi anni e sono convinto che contribuirà alla ripresa economica. Dobbiamo naturalmente proteggere le nostre imprese più delicate – ha detto il commissario – da eventuali svendite e pretendere parità di accesso al mercato, incoraggiando la riduzione delle barriere al commercio, la riduzione o l’eliminazione di tariffe».
Nel mondo «vi è la tentazione di chiudere le frontiere» ma in Europa, osserva Hogan, «36 milioni di posti di lavoro dipendono dall’export e 16 milioni da investimenti stranieri. Se chiudiamo le frontiere non potremo godere di questi benefici».
«L’85% della crescita mondiale nei prossimi 20 anni avverrà fuori dall’Ue» rileva Hogan, secondo cui «dobbiamo usare al meglio gli accordi di libero scambio già firmati e siglarne di nuovi».
La Commissione sta lavorando in direzione della Cina e degli Stati Uniti. Sul primo fronte, spiega Hogan, Bruxelles spera di chiudere entro l’anno un accordo sugli investimenti, anche se «restano nodi difficili da risolvere, in particolare la parità di accesso al mercato».
Quanto agli Usa, Donald Trump rischierebbe di «danneggiare la ripresa» con nuove guerre commerciali: «L’interdipendenza tra Unione Europea e Stati Uniti è spesso sottovalutata. Eppure, il nostro interscambio quotidiano è di 3 miliardi di dollari» osserva Hogan. «Oggi il presidente Trump ha aperto una diatriba con la Cina dopo aver firmato peraltro un accordo che egli stesso ha definito fantastico. Ciò detto, l’Unione Europea è pronta a lavorare con gli Stati Uniti».