Il G7 agricolo progettato dal ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, si è chiuso incassando un successo oltre le attese.
Tutti presenti a Ortigia (Siracusa) dal 21 al 28 settembre scorsi. All’appello del ministro hanno risposto infatti le organizzazioni professionali agricole, le associazioni di produttori, i Consorzi di tutela e di bonifica, oltre al mondo cooperativo e a tanti organi di rappresentanza dell’industria dei mezzi tecnici, sementiera, ecc. A partire da FederUnacoma (Federazione nazionale costruttori macchine per l’agricoltura) che ha disseminato nella città macchine e attrezzature all’avanguardia a livello globale, che contribuiscono in modo decisivo alla competitività del settore primario.
L’Expo, fortemente voluto dal «capo» di via XX Settembre, ha contribuito a rafforzare l’immagine del nostro Paese e a rappresentare l’enorme biodiversità agricola e agroalimentare, ma anche la capacità di innovare e produrre macchine, attrezzature, semi, biosolution a servizio di un’agricoltura sostenibile e competitiva.
Il Forum per l’Africa è stato senza dubbio uno dei successi messo a segno dalla Presidenza italiana del G7. All’evento hanno partecipato 24 speaker: ministri e alti funzionari dei Paesi del G7, delle Nazioni Unite e di 11 Stati del Continente africano, quello con più terre arabili a disposizione di tutto il mondo, il 65% delle quali era rappresentato al Forum.
L’impegno per l’Africa
Nel documento finale dei ministri dell’agricoltura del G7, infatti, viene esplicitamente richiamata l’iniziativa italiana, ribadendo l’impegno a «rafforzare il nostro partenariato con i Paesi africani per condividere le esperienze sull’aumento della produttività e dei redditi agricoli e sul miglioramento della sostenibilità della produzione agricola e dell’uso responsabile delle risorse naturali, al fine di ridurre anche la povertà e la malnutrizione. Ci impegniamo a rafforzare ulteriormente la cooperazione con i Paesi e le organizzazioni africane facendo leva sulle sinergie, collaborando per migliorare la resilienza alla variabilità climatica e promuovendo il trasferimento di conoscenze e buone pratiche».
Un passaggio del documento cita esplicitamente «l’iniziativa del G7 sul rafforzamento della capacità di certificazione delle sementi in Africa, guidata dall’Ocse».
«Garantire l’accesso a sementi di qualità – ha ribadito Assosementi, l’associazione che rappresenta il settore sementiero italiano – può rappresentare uno dei principali strumenti affrontare le sfide legate alla sicurezza alimentare in Africa».
Il sostegno ai Paesi africani, dove quasi 300 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2023, è un dovere morale, ha più volte affermato il ministro Lollobrigida, ma anche un’esigenza per garantire stabilità all’Africa e all’Europa.
La scelta di Lollobrigida infatti è stata chiara: tendere la mano all’Africa cominciando dai Paesi che hanno scelto la via di economie di mercato nel segno della democrazia interna.
Tra gli altri punti principali fissati dal documento finale dei ministri del G7 agricolo:
- rafforzare l’agricoltura per sistemi alimentari redditizi, resilienti, equi e sostenibili. Nel testo è evidente il richiamo alla sovranità alimentare e alla tutela della capacità produttive delle singole Nazioni;
- investire in scienza e innovazione in agricoltura per mitigare l’adattamento al cambiamento climatico;
- puntare sulle giovani generazioni come agenti e protagonisti del cambiamento nell’agricoltura e nei sistemi alimentari;
- pesca, acquacoltura e sicurezza alimentare sostenibili.
Antonio Boschetti