Dopo due anni dalla sua presentazione il patto Bei (Banca europea degli investimenti) – Regioni che sperimenta un nuovo modo di utilizzare i fondi per lo sviluppo rurale è pronto al via.
La «piattaforma multi-regionale di garanzia» per le Pmi dell’agroalimentare, unica nel suo genere in Europa, parte con la partecipazione di Banca europea degli investimenti e Fondo europeo degli investimenti (Gruppo Bei) e di otto Regioni (Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Campania, Calabria e Puglia), che impegnano fondi dei programmi di sviluppo rurale.
Sette banche (Credem, Creval, Banca Cambiano 1884, Banca popolare pugliese, Banca popolare di Puglia e Basilicata, Montepaschi Siena e Iccrea) contribuiranno a un fondo per complessivi 140 milioni che consentirà, grazie a meccanismi finanziari, di garantire prestiti fino a 400 milioni, con la promessa di mobilitare 900 milioni in investimenti destinati a imprenditori agricoli e Pmi agroalimentari impegnate nella produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti agricoli.
Queste risorse sono una garanzia, cioè non sono direttamente erogate. Il Fondo serve a ridurre il costo del rischio del prestito delle banche del 50%, ma l’adesione obbliga gli istituti di credito a trasferire questo beneficio all’impresa che sceglie di chiedere un prestito per un investimento.
Il che non vuol dire, per esempio, tassi di interesse automaticamente dimezzati, ma tutta una serie di agevolazioni che saranno scelte dalle banche, ma che dovranno essere messe a disposizione delle imprese.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 13/2019
Sviluppo rurale: al via il Fondo di garanzia Bei-Regioni
di A. Di Mambro
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