Ecco gli ecoschemi, pilastro della nuova Pac «verde»

fasce tampone

Gli ecoschemi sono una delle novità della nuova Pac nonché un pilastro della nuova architettura verde della politica agricola europea. Ma rappresentano anche uno punti più controversi, soprattutto perché nessuno sa davvero come realizzarli e farli funzionare in concreto.

Secondo l’impianto della riforma gli Stati membri dovranno stabilire i regimi ecologici nei loro piani strategici nazionali, finanziando misure che vanno oltre la condizionalità con almeno il 20% (secondo il Consiglio Ue) o almeno il 30% (secondo la posizione dell’Europarlamento) della dotazione nazionale dei pagamenti diretti.

La logica è quella dell’incentivo, essendo l’accesso all’eco-aiuto volontario per gli agricoltori. La Commissione valuterà gli ecoregimi proposti dai Paesi e li approverà, in quanto «strumenti chiave» per realizzare gli obiettivi del Green Deal.

Una proposta che ha fatto sorgere molti dubbi tra i Paesi Ue: quali pratiche finanziare, che non siano già incluse in altri fondi Pac, come quello per lo sviluppo rurale? Come una misura all’ettaro può incentivare gli agricoltori in Paesi con aziende mediamente piccole?

Ora la Commissione europea ha reso noto un documento con le possibili misure che gli Stati potrebbero sostenere col nuovo regime, a partire da un corposo sostegno al benessere animale.
Ci sono poi le pratiche di agrosilvicoltura, quelle proprie del metodo di coltivazione e allevamento bio e per la lotta integrata. Gli esempi di misure per l’agricoltura integrata finanziabili negli ecoregimi sono fasce tampone senza fitofarmaci, controllo meccanico delle infestanti, un maggiore utilizzo di specie e varietà di colture resistenti ai parassiti, terreni a riposo.

Un’altra categoria identificata è «l’agricoltura ad alto valore naturalistico», che include il mantenimento di terreni incolti, pastorizia in spazi aperti, transumanza e pascoli «in comune». Non manca l’agricoltura di precisione, per ridurre gli input o migliorare l’efficienza dell’irrigazione.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 2/2021
Nuova Pac: Bruxelles prova a spiegare gli ecoschemi
di A. Di Mambro
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