Nella manovra di fine anno del Governo manca un intervento importante: la sospensione delle rate come misura di alleggerimento del carico sui prestiti bancari alle micro, piccole e medie imprese (Pmi). Lo rilevano banche e imprese, che sollecitano il rinnovo delle moratorie.
Associazione bancaria italiana (Abi) e Confagricoltura avevano chiesto, senza esito, il rinnovo delle moratorie e delle garanzie pubbliche già lo scorso settembre, con l’approssimarsi delle semine autunnali e della nuova campagna agraria, nella fase peraltro di maggiore difficoltà operativa per l’impatto sui conti del forte aumento dei costi di produzione.
Concretamente, la moratoria consentirebbe il rinvio del rimborso delle quote capitale sui finanziamenti, lasciando solo l’onere della spesa per la quota interessi.
L’agricoltura ne gioverebbe per la diffusa presenza di aziende poco strutturate sul piano della gestione finanziaria, con basso grado di patrimonializzazione e anche per questo maggiormente penalizzate nella possibilità di accesso al credito.
Come recentemente segnalato dalla Banca d’Italia, nell’attuale contesto di rialzo dei tassi di interesse, specie se accompagnato da un peggioramento del quadro congiunturale, atteso già in questo primo trimestre, alcune imprese potrebbero incontrare difficoltà nell’onorare i pagamenti, con conseguente deterioramento della qualità del credito bancario.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 1/2023
Credito, serve il rinnovo delle moratorie
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