Impiego per la prima volta della riserva di crisi da 500 milioni della Pac, più il cofinanziamento di misure di emergenza extra da 1 miliardo, deroga agli obblighi Pac sui terreni a riposo per far fronte al caro prezzi energia e materie prime, reso più grave dall’invasione russa dell’Ucraina.
Sono alcune delle misure straordinarie a breve termine per gli agricoltori su cui la Commissione sta lavorando. Lo ha detto il commissario europeo Janusz Wojciechowski parlando alla Commissione agricoltura dell’Europarlamento.
Il commissario ha anche ricordato che il quadro temporaneo degli aiuti di Stato elaborato dalla Direzione generale concorrenza della Commissione dopo l’attacco della Russia all’Ucraina terrà conto della situazione degli agricoltori.
Wojciechowski, che ha dedicato la prima parte del suo intervento alla solidarietà e agli aiuti alimentari al Paese sotto attacco, ha quindi accolto molte delle richieste arrivate nelle scorse settimane sia dai Paesi Ue che dagli eurodeputati della Commissione agricoltura.
È la prima volta che una crisi spinge l’UE a utilizzare i 500 milioni della riserva di crisi Pac, istituita nel 2013. La sospensione dell’obbligo di tenere a riposo il 5% delle superfici delle aziende a seminativo, previsto dalle regole Pac al momento è previsto «per le sole colture proteiche», ha sottolineato il commissario.
«Molto bene la prontezza della Commissione Ue: servono risorse per garantire le produzioni. Bene le deroghe per i terreni a riposo»: questo il commento a caldo del ministro Stefano Patuanelli alle misure straordinarie annunciate dalla Commissione.
Anche Paolo De Castro, membro della Commissione agricoltura del Parlamento Ue, commenta con soddisfazione l’annuncio di Wojciechowski. «Facendo proprie le nostre proposte delle ultime settimane – spiega in una nota l’eurodeputato del Pd – l’esecutivo Ue metterà uno stop al blocco all’utilizzo dei fitofarmaci nelle aree agricole lasciate a riposo (Efa), che potranno quindi tornare a essere coltivate in modo tradizionale».
«Per troppo tempo l’Europa ha ritenuto la pace, così come la sicurezza alimentare, qualcosa di acquisito – conclude De Castro – l’esplosione del conflitto in Ucraina ha fatto saltare questa convinzione. Occorre invertire la rotta e superare ogni obiettivo che porti alla decrescita del nostro potenziale produttivo, con un piano per una maggiore autonomia strategica dell’Unione anche sui mercati agroalimentari».