Dopo una maratona negoziale di quattro giorni i capi di Stato e di governo europei hanno trovato l’accordo sul nuovo bilancio pluriennale dell’Unione 2021-27.
I tetti dei vari capitoli di spesa sono fissati a un ammontare complessivo di 1.074 miliardi di euro, con un fondo per la ripresa economica (Recovery Found) da 750 miliardi.
I fondi Pac subiscono un taglio tutto sommato contenuto se paragonati alla proposta della Commissione Juncker del 2018, con un recupero di circa 20 miliardi a prezzi costanti.
- Il massimale del primo pilastro (aiuti diretti e misure di mercato) sarà di 258,6 miliardi, di cui 239,9 miliardi per i pagamenti diretti.
- Al secondo pilastro vanno 77,9 miliardi cui si aggiungono 7,5 miliardi dal fondo per la ripresa economica (85,4 in totale).
Rispetto alla proposta presentata dalla Commissione europea il 27 maggio scorso, in cui valeva 15 miliardi, lo sviluppo rurale fa la fine degli altri programmi Ue su ricerca, salute e transizione ecologica, tagliati senza tanti complimenti che hanno come priorità portare a casa il risultato nell’immediato con finalità di consenso, più che il pensiero strategico.
L’Italia beneficerà di 500 milioni supplementari nel fondo per lo sviluppo rurale: è la conseguenza di una convergenza esterna degli aiuti diretti che si prospetta più onerosa rispetto a quanto previsto qualche settimana fa.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 25/2020
Bilancio UE: l’agricoltura limita i danni
di A. Di Mambro
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