Misure eccezionali per il mercato suinicolo e per gli altri settori più colpiti dall’aumento dei costi di produzione, e uso di tutta la terra a disposizione per aumentare la produzione europea di proteaginose. Sono le indicazioni per rispondere nel breve periodo alla crisi ucraina arrivate dai ministri dell’agricoltura europei dopo un incontro straordinario in teleconferenza lo scorso 2 marzo.
Per quanto riguarda il lungo periodo, i ministri hanno chiesto di riconsiderare alcuni dei target del Green Deal applicato all’agroalimentare, cosa per la quale il commissario Janusz Wojciechowski si è detto disponibile aprendo una discussione interna alla Commissione.
A fronte di una situazione sempre più grave «dobbiamo liberare tutto il potenziale di produzione agricolo europeo, soprattutto di proteaginose utilizzando i terreni a riposo» ha detto il ministro francese Julien Denormandie.
L’idea sarebbe un’esenzione delle aziende agricole europee dall’obbligo di aree a interesse ecologico, oppure dall’obbligo di coltivarle a leguminose in regime bio, per un anno. Denormandie ha detto di attendersi «risposte entro il Consiglio agricolo del 21 marzo» non solo sulla capacità produttiva, ma anche sulle misure chieste da mesi per il mercato suinicolo e, più in generale, per attenuare l’impatto degli aumenti di energia, mangimi animali e fertilizzanti.
«C’è – ha sottolineato il ministro francese – una chiara domanda dagli Stati membri su come garantire sicurezza e sovranità alimentare con nuova valutazione degli obiettivi della strategia Farm to Fork e di quella per la biodiversità. Le strategie devono essere all’altezza della missione alimentare che l’Europa ha – ha concluso – che sembra essere stata dimenticata da qualcuno».
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 9/2022
La guerra in Ucraina fa traballare le politiche agricole europee
di A. Di Mambro L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale