Al Sud agricoltura in recessione

olivi e agrumi

L’Italia si allontana dall’Europa e il Sud, in questa fase di prolungata stagnazione dell’economia nazionale, perde ancora colpi rispetto alle regioni del Centro-Nord: una situazione certificata dall’ultimo rapporto Svimez.

Quest’anno, mentre l’Italia si ferma, il Sud entra in recessione. Pesano l’interruzione della crescita occupazionale e la persistente debolezza dell’intervento pubblico, con la spesa per investimenti che ha sperimentato un vero e proprio tracollo negli ultimi 10 anni per una carenza di risorse, ma soprattutto per vincoli burocratici e incagli amministrativi.

Nessun segnale di ripresa neanche in agricoltura: il valore aggiunto, che esprime la dimensione del pil del settore, si è ridotto nel Mezzogiorno del 2,7% negli ultimi 12 mesi, mentre è aumentato del 3,3% nel resto d’Italia.
Un diverso ritmo di marcia riconducibile non solo a fattori climatici, ma anche alla difficile situazione dell’olivicoltura, specialmente in Puglia, e all’ormai fisiologica contrazione della produzione di agrumi.

Il segno meno nelle campagne del Mezzogiorno vale molto più che nel resto d’Italia, se si considera che al Sud gli occupati del settore agricolo ammontano a 528.000 unità, quasi il 60% dell’occupazione agricola nazionale.

In agricoltura gli investimenti sono parte essenziale di un nuovo percorso, scrivono gli esperti. Ma i finanziamenti comunitari della politica di sviluppo rurale non dimostrano, allo stato attuale, una grande capacità d’urto, sia per la carenza delle risorse finanziarie, sia per i lunghi tempi di erogazione.

Nel Sud Italia – rileva Coldiretti – il 78% delle domande d’insediamento in agricoltura non è stato accolto per i ritardi e le inefficienze delle Regioni.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 43/2019
Al Sud agricoltura in recessione
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