Dal Barolo al Grana Padano, sono 26 le dop e igp italiane che saranno tutelate in Cina, secondo l’accordo siglato dall’UE a Pechino con il commissario Phil Hogan che prevede il mutuo riconoscimento di 100 prodotti a indicazione geografica.
La lista finale di vini, formaggi e salumi è stata pubblicata dalla Commissione UE. Tra i 100 prodotti cinesi che entreranno nel registro UE della qualità ci sono il riso Panjin, diverse varietà pregiate di tè e le bacche di goji Chaidamu.
L’accordo prevede l‘estensione della lista per proteggere altri 175 prodotti dopo quattro anni dall’entrata in vigore dell’accordo.
Con 26 denominazioni l’Italia è il Paese più rappresentato nella lista insieme alla Francia. Si attendono i dettagli sulle eccezioni che potrebbero essere state adottate in seguito all’opposizione alla registrazione, sollevate soprattutto da operatori di mercato di paesi terzi contro una ventina europei e una decina di cinesi nell’elenco.
Il negoziato per l’accordo di mutuo riconoscimento di dop e igp è iniziato nel 2017 e si lega a un altro programma simile che nel 2012 aveva posto le condizioni per lo «scambio» di dieci prodotti. La Cina è il secondo mercato per l’agroalimentare UE con esportazioni dal valore di 12,8 miliardi.
L’accordo ora entra nella fase di scrutinio legale e verrà esaminato da Consiglio Ue ed Europarlamento. La Commissione prevede l’adozione prima della fine del 2020.