«È impensabile, soprattutto per l’agricoltura biologica, ridurre ulteriormente la quantità massima di prodotti fitosanitari a base di rame utilizzabili annualmente per ettaro, senza peraltro lasciare agli Stati membri la necessaria flessibilità di intervento in funzione di particolari esigenze, quali le condizioni climatiche; una decisione di questo tipo, infatti, sarebbe estremamente dannosa per le colture mediterranee, come la vite e l’ortofrutta, per le quali l’uso dei composti rameici è centrale in funzione della lotta alle patologie fungine e batteriche».
Così scrive il coordinamento di Agrinsieme in una lettera inviata ai ministri della salute Giulia Grillo, delle politiche agricole Gian Marco Centinaio e dell’ambiente Sergio Costa in vista del voto, previsto il 23-24 ottobre, in sede di Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi dell’Ue.
Nella lettera, firmata dal coordinatore Franco Verrascina, il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari ribadisce la necessità che non venga ulteriormente ridotto il limite di 6 kg/ettaro per anno, sia per l’agricoltura convenzionale che, in particolare, per quella biologica
Agrinsieme chiede inoltre che venga concessa la possibilità di differenziare le dosi in relazione a specifiche fasce climatiche individuate dall’Unione Europea, come già avvenuto per l’impiego dei solfiti.