Gli obiettivi qualitativi nel frumento dipendono principalmente dalla varietà impiegata, ovvero dalla sua attitudine ad accumulare proteine di riserva nella granella, e dalla gestione della concimazione azotata. Ai frumenti di forza si richiedono elevati contenuti proteici (> 13,5 %), forza della farina (indice alveografico W > 300 J × 10-4) e una prolungata stabilità dell’impasto al farinografo di Brabender (> 16 min). Per ottenere questi risultati è necessario individuare percorsi agronomici adeguati e soprattutto una strategia di concimazione azotata adeguata, intesa come dose distribuita e tempi di intervento. È risaputo infatti che la disponibilità di azoto tra la fioritura e la fine del processo di maturazione è il principale requisito agronomico per favorire e stabilizzare l’accumulo di proteine Recenti studi hanno, inoltre, evidenziato come anche la tipologia di concime azotato possa contribuire a variare sia il contenuto sia la composizione del glutine del frumento.
I dati ottenuti da una recente sperimentazione pluriennale svolta dal Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari (Disafa) dell’Università di Torino confermano che la concimazione azotata tardiva, effettuata dopo lo stadio fenologico di botticella, influenza in modo marcato gli aspetti qualitativi ed è una pratica fondamentale per massimizzare il raggiungimento della qualità richiesta per i frumenti di forza, sebbene eserciti un ruolo trascurabile sulla produzione di granella.
I dati raccolti sottolineano inoltre come l’applicazione fogliare alla fioritura dei fertilizzanti azotati abbia fornito risultati qualitativi paragonabili alla distribuzione al suolo solo se effettuata con le stesse dosi di applicazione, sebbene questa soluzione comporti una crescente severità delle bruciature all’apice delle ultime foglie emesse (vedi grafico).
Quindi, al fine di esprimere appieno il potenziale qualitativo delle varietà di frumento di forza e assicurare l’ottenimento di lotti più omogenei, gli interventi tardivi di concimazione azotata sono un fattore chiave da considerare come vincolante nei disciplinari di produzione per questa categoria di frumenti.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 15/2018 a pag. 44
Qualità dei frumenti di forza: come gestire l’azoto
Di M. Blandino, A. Borio, M. Gilardi, A. Reyneri
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale