Nuovo Regolamento per i fertilizzanti, una grande opportunità

Lo scorso 27 marzo è stato approvato a Strasburgo il nuovo regolamento UE dei fertilizzanti, una svolta importante per l’intero mondo agricolo, perché il nuovo regolamento, rispetto a quello che va a sostituire, chiarisce diverse «zone d’ombra» su questi mezzi tecnici, allargando al contempo lo spettro dei fertilizzanti disciplinati.

Per capire meglio cosa cambierà abbiamo intervistato Giovanni Toffoli, presidente di Assofertilizzanti, l’Associazione nazionale dei produttori di fertilizzanti che fa parte di Federchimica.

Presidente, il nuovo regolamento sui fertilizzanti fa finalmente chiarezza su numerosi aspetti tecnici fondamentali, sia per le industrie del comparto, sia per gli agricoltori. Il limite a 60 mg/kg del cadmio contenuto nei fertilizzanti, a chi non è del settore, può sembrare un numero senza importanza, ma per le industrie produttrici è una vittoria importante, ci può spiegare perché?
Certo, il nuovo regolamento porta chiarezza al mercato europeo dei fertilizzanti: chiarezza per chi li produce e per chi li utilizza.
Quello relativo al limite del cadmio è sicuramente uno dei punti nodali. Quanto ora approvato a livello europeo risponde in pieno alle sfide ambientali: il limite introdotto per il cadmio, 60 mg/kg, è ben al di sotto della soglia di pericolosità (75 mg/kg) identificata dai più accreditati studi scientifici. Un limite rigoroso, il più stringente al mondo, per un’agricoltura moderna più sostenibile.

Giovanni Toffoli, presidente di Federchimica-Assofertilizzanti

La strada, però, è ancora in salita…
Sì, perché il nuovo regolamento lascia ancora in sospeso alcuni atti, afferenti a questioni determinanti per le pmi (piccole e medie imprese) italiane, che devono essere implementati nei prossimi anni. Come Assofertilizzanti siamo fortemente attivi per dare voce alle imprese italiane presso le sedi istituzionali europee e per assicurarci che non subentrino logiche protezionistiche da parte degli altri Stati membri.

Anche la funzione dei biostimolanti, che viene ribadita essere sempre nutritiva e non curativa, è una precisazione di grande rilievo.
Il nuovo testo ribadisce in maniera esplicita e inequivocabile questo concetto, fattore che inciderà considerevolmente sui controlli da parte delle autorità preposte.
La legislazione definisce fertilizzanti quei prodotti e quei materiali destinati unicamente ad apportare alle piante elementi nutrizionali, agevolarne l’assorbimento e a migliorare le proprietà fisico-chimiche del suolo. I fertilizzanti, dunque, non hanno e non possono avere alcuno scopo fitoiatrico, ovvero di difesa delle piante, svolto unicamente dagli agrofarmaci.

Inoltre, in caso di uso fraudolento, le imprese produttrici e i distributori possono incorrere in rigide sanzioni con ammende combinate di natura penale e amministrativa, è corretto?
Lo è. Relativamente ai biostimolanti, il nuovo regolamento evidenzia che questi prodotti hanno come solo scopo quello di stimolare i processi nutrizionali delle piante e/o di migliorare la tolleranza agli stress abiotici. Ricordo che lo stress abiotico è indotto da carenze o eccessi di un fattore di natura esclusivamente ambientale (ad esempio temperature particolarmente rigide) e che può ridurre di oltre il 60% la media della produttività delle colture.

Il nuovo regolamento spalanca le porte dell’Europa alla libera circolazione di tanti prodotti che prima non potevano fregiarsi del marchio CE, come ad esempio i concimi organici e organo-minerali e i biostimolanti. Per tante aziende del nostro Paese questa è un’opportunità di grande rilevanza.
Viene sancito un principio fondamentale: libera circolazione dentro i confini dell’Unione europea per tutti i prodotti fertilizzanti.
Si supera così il principio del «mutuo riconoscimento», che tutt’oggi implica considerevoli aggravi burocratici per l’accettazione dei prodotti legalmente fabbricati negli Stati membri da parte di ogni Paese dell’Unione europea.
La libera circolazione, pertanto, faciliterà le dinamiche dell’export di tante nostre aziende produttrici, che già oggi sono tra i leader mondiali nella produzione di biostimolanti, concimi organici e organo-minerali. Il nuovo regolamento è una preziosa opportunità e dovremo essere pronti a cavalcare l’onda per valorizzare i nostri prodotti in Europa e nel mondo, fattore che darà ancora più lustro al marchio made in Italy. Alla luce di tutto questo non possiamo che ribadire il nostro grazie alle istituzioni comunitarie e in primis all’onorevole Elisabetta Gardini, che tanto hanno lavorato per arrivare all’approvazione di questo importante documento.

 

Lorenzo Andreotti