Nelle campagne è di nuovo allarme per il caro-fertilizzanti. Le tensioni sui listini dei prodotti energetici hanno avuto immediate ripercussioni sui prezzi dei concimi, che hanno ripreso a correre dopo una discesa protrattasi per diversi mesi.
A riaccendere la miccia dei rincari è stata la combinazione di diversi fattori. Innanzitutto, i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento del gas naturale, impiegato per la produzione industriale dell’urea, il fertilizzante azotato più utilizzato e diffuso in agricoltura. Strozzature dovute alle temperature più rigide e all’interruzione dei flussi di gas russo attraverso l’Ucraina, dopo il mancato rinnovo da parte di Kiev del contratto di transito quinquennale con Gazprom, scaduto a fine 2024. In Europa, nonostante le rotte alternative, i prezzi del gas naturale hanno superato i 50 euro per MW/ora, un livello che non si vedeva dall’ottobre del 2023.
Ma a spingere in alto le quotazioni dell’urea, che hanno rimesso in moto anche i prezzi dei potassici e delle miscele, è stata, oltre alla correlazione con l’oil & gas, la stagionale ripresa della domanda agricola di fertilizzanti, soprattutto dall’India e dalle regioni limitrofe. In Italia l’urea ha spuntato in sole tre settimane un rincaro del 9% (da 440 euro/t a 480 euro/ t), che ha spinto il fixing alla Borsa merci di Torino ai massimi dallo scorso febbraio. In tensione anche il cloruro potassico e il nitrato ammonico.
Ma a preoccupare è la prospettiva di ulteriori rincari, con possibili nuove tensioni sui prezzi del gas naturale dovute a variabili geopolitiche e climatiche difficilmente prevedibili. A detta di alcuni analisti i prezzi dell’urea continueranno a crescere a livello globale, sostenuti dalle attività agricole invernali e dalle persistenti limitazioni nell’offerta. Il paradosso è che il riferimento del prezzo del gas naturale in Europa, quello che muove tutta la filiera dell’ammoniaca e dei fertilizzanti azotati, nonché le bollette delle famiglie, è il Ttf, hub virtuale olandese. Si tratta di uno dei più importanti mercati a livello mondiale per il trading su questa commodity, soggetto però ad alta volatilità per l’interferenza massiccia nelle contrattazioni degli hedge fund e dei fondi di investimento, i cui acquisti o vendite, come noto, sono dettati esclusivamente da scopi speculativi.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 03/2025
Rally dei prezzi di urea, potassici e miscele
Per leggere l’articolo completo abbonati a L’Informatore Agrario