Nutrizione razionale, un «comandamento» per la rucola

Rucola nella piana del Sele

La Piana del Sele (Salerno) rappresenta oramai il polo europeo della produzione di baby leaf destinate all’industria della IV gamma e la rucola rappresenta la principale coltivazione di quest’area, con le semine autunnali si eseguono diversi sfalci che variano generalmente da 5 a 10, ma con un’adeguata gestione agronomica si possono realizzare un numero maggiore di sfalci.

Per le semine di tarda primavera-estate il numero di sfalci varia da 1 a 4 in relazione all’ombreggiamento delle serre, all’umidità del substrato e in genere alla gestione agronomica della coltivazione.

Nutrizione minerale con due metodiche

La concimazione minerale prevede due metodiche.

Concimazione di fondo (concimazione quantitativa) fatta con concimi a lenta cessione con integrazioni durante il ciclo produttivo. Questa tecnica viene eseguita in poche aziende, generalmente poco strutturate.

Fertirrigazione (concimazione proporzionata) che prevede la distribuzione di sali disciolti nell’acqua irrigua. Per quest’ultima tecnica sono elaborate delle ricette nutritive che hanno un contenuto adeguato ed equilibrato di tutti i nutrienti (macro, meso e microelementi), nonché un controllo del pH con l’aggiunta di acido nitrico e/o fosforico.

La predisposizione del piano di concimazione non può prescindere da una corretta analisi del suolo e dell’acqua irrigua per mezzo della quale si apportano comunque elementi nutritivi. Le tecniche analitiche tradizionali prevedono degli estraenti molto forti, le piante viceversa non hanno la capacità di estrarre dal suolo nutrienti fortemente legati. Pertanto, sotto la spinta anche di lungimiranti ricercatori, i tecnici si affidano ad analisi su estratti acquosi del suolo, tuttavia tale metodica non trova tutto il mondo professionale pronto a interpretarla.
Considerato che la Piana del Sele dal punto di vista geologico è fatta di microareali molto omogenei e che questi sistemi colturali sono molto standardizzati, si possono predisporre analisi anche su superfici maggiori di 5 ha.

Piano di concimazione della rucola: cosa sapere

Nella formulazione del piano di concimazione della rucola, soprattutto per le semine autunnali, è fondamentale conoscere il presunto numero di tagli e il termine del ciclo colturale, ciò al fine di non creare dei sovradosaggi che potrebbero non essere idonei per la coltivazione in successione, oltre a determinare un aumento della conducibilità elettrica della soluzione circolante che in casi gravi può causare uno stress osmotico ai semi in germinazione.

Generalmente per la redazione dei piani di concimazione si considerano le asportazioni riportate in tabella 1.

Asportazione elementi minerali rucola

La quota fosfatica viene distribuita interamente con la concimazione di fondo, mentre l’azoto e il potassio vengono frazionati con applicazioni diverse durante il ciclo produttivo. Generalmente le concimazioni di copertura si eseguono dopo lo sfalcio alla ripresa della pianta per il taglio successivo. Prassi consolidata da un po’ di anni è la distribuzione sul taglio di fine dicembre del nitrato di calcio e dell’urea rispettivamente al dosaggio di 100 e 40 kg/ha per evitare l’arrossamento della lamina fogliare e l’insorgenza dei cosidetti «baffi», ossia lo sviluppo precoce delle piante marginali la prosa rispetto alla parte centrale che manifesta una anossia radicale.

In tabella 2 è presente uno stralcio di foglio di calcolo, nel quale si riportata una «ricetta» di fertirrigazione utilizzabile, ad esempio, su baby leaf di specie particolarmente accumulatrici di nitrati. Come accennato in precedenza, questa tecnica considera gli elementi nutritivi presenti nell’acqua d’irrigazione. Una volta ottenute le millimoli dei vari ioni da somministrare si inizia a calcolare la quantità di sali da sciogliere nelle cisterne.

Ricetta fertirrigazione baby leaf

I sali utilizzati sono normalmente dei concimi che contengono due macroelementi (nitrato di calcio, nitrato di magnesio, solfato potassico, ecc.). Il primo passo è la neutralizzazione (con acido nitrico) dei bicarbonati presenti nell’acqua, lasciando un’aliquota che servirà da potere tampone. Ovviamente il professionista che formula le ricette nutritive tiene conto di tutta una serie di fattori, come ad esempio il rapporto tra i principali cationi; per le colture a foglia che generalmente non necessitano di grandi quantità di potassio si preferisce un rapporto a favore del calcio e del magnesio nel periodo estivo.

Nel piano di fertirrigazione bisogna considerare anche gli apporti di azoto o fosforo, che di solito si fanno con l’acidificazione dell’acqua irrigua al fine di evitare l’occlusione degli spinklers con il deposito di bicarbonato. È un fattore da tenere in debita considerazione, in quanto l’acido nitrico in commercio può avere fino a 15 unità di azoto su 100 L di formulato commerciale.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 24-25/2019
Nutrizione razionale, un «comandamento» per la rucola
Di Aniello Bacco, Fabio Carratù
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