L’impiego dei concimi organo-minerali è particolarmente indicato in terreni sciolti e poveri di sostanza organica, ma per ottenere i migliori risultati è necessario conoscere a fondo le loro caratteristiche e rispettare alcune regole basiliari.
Caratteristiche e funzionalità
I concimi organo-minerali sono ottenuti per reazione chimica o per miscela di uno o più fertilizzanti organici o uno o più matrici organiche con uno o più fertilizzanti minerali. Si tratta quindi di prodotti intermedi tra i concimi organici e quelli minerali.
Per comprendere meglio le caratteristiche di questa tipologia di fertilizzanti è opportuno riprendere il concetto del fabbisogno nutrizionale delle colture e disponibilità degli elementi nutritivi nel terreno riportato nel grafico 1. Dei tre principali elementi nutritivi due sono trattenuti dai colloidi del terreno (fosforo e potassio), mentre l’azoto no e per tale ragione è soggetto a perdita per lisciviazione.
Concimazioni di fondo
Le concimazioni di fondo per le colture erbacee prevedono sempre una somministrazione di fosforo e potassio con una piccola frazione di azoto proprio per evitare perdite a suo carico (visto che la pianta non è ancora presente sul terreno).
Il fosforo ha una bassissima mobilità nel terreno e per tale ragione è consigliabile distribuirlo e interrarlo a una profondità di almeno 15-25 cm, lo stesso vale per il potassio, anche se presenta una maggiore solubilità e movimento rispetto al fosforo.
In questo modo quando i semi germoglieranno gli elementi nutritivi verranno assorbiti delle piante. Va tuttavia ricordato che la disponibilità di detti nutrienti non è costante nel tempo, nel senso che una frazione è soggetta a immobilizzazione (ad esempio il fosforo che reagisce con ioni ferro, calcio o alluminio) oppure intrappolati dalle argille (come nel caso di potassio, magnesio e calcio).
Da qui la necessità di sincronizzare il più possibile il rilascio degli elementi nutritivi e i fabbisogni della coltura lungo tutto il ciclo vegetativo.
Ruolo della sostanza organica
Un forte contributo in tal senso viene dalla sostanza organica presente nel suolo. Infatti, tutti i processi di mineralizzazione a suo carico, a opera dei microrganismi, portano a un graduale e lento rilascio di elementi nutritivi.
I concimi organo-minerali si rifanno a tale concetto nella misura in cui il carbonio organico in essi contenuto e la presenza di molecole organiche complesse (acidi umici e fulvici, proteine di origine vegetale o animale, torba, ecc.) sono un ottimo substrato per la flora microbica del suolo.
Pertanto il loro impiego consente di apportare matrice organica al suolo e sostenere lo sviluppo della flora microbica, la biofabbrica per eccellenza presente nel terreno.
Efficienza nella cessione degli elementi
Un secondo aspetto da tener presente nei fertilizzanti organo-minerali sono le reazioni che si sviluppano tra le matrici organiche e la componente minerale al momento della loro produzione. Tali reazioni portano alla formazione di complesse strutture che rilasciano in maniera più graduale gli elementi rispetto ai fertilizzanti minerali semplici e presentano sempre una quantità di elementi nutritivi di pronto utilizzo.
A titolo di esempio si riporta uno studio dell’Università di Siviglia (Spagna) condotto su grano tenero in pieno campo (grafico 2). La ricerca ha messo a confronto due tipologie di concimi: un organo-minerale complesso (O.M.) e un fertilizzante minerali miscelato con concime organico (Org. + M.).
In particolare durante il ciclo vegetativo (novembre-giugno) le perdite di azoto minerale, fosforo, potassio e magnesio sono state decisamente maggiori nelle tesi con la miscela dei fertilizzanti (Org. + M.) rispetto alle tesi tratte con il concime organo-minerali complesso.
Il risultato ottenuto è stato un aumento nell’efficienza d’uso dei fertilizzanti impiegati con un beneficio non solo ambientale, ma anche economico.
Infatti i risultati positivi sono stati registrati sia sulla produzione (+2,5 t/ha di granella) sia sulla qualità (+2,9% del contenuto proteico).
Regole per un corretto impiego dei fertilizzanti organo-minerali
- In commercio sono disponibili diversi concimi organo-minerali aventi differenti concentrazioni di elementi nutritivi (titoli) e, dal punto di vista fisico possono essere granulari, pellettati, compattati e liquidi. Prima del loro impiego è importate leggere l’etichetta al fine di conoscere la quantità di elementi nutritivi contenuti. È infatti fondamentale sottolineare che nell’applicazione della tecnica della concimazione starter nel solco di semina non bisogna impiegare formulati con alto contenuto di azoto (non superare i 3-4 kg/ha di azoto) e soprattutto evitare di utilizzare quelli urea.
- È buona norma non eccedere nelle concimazioni di fondo con formulati aventi elevati titoli di azoto (soprattutto se la frazione organica e l’azoto organico contenuto sono bassi).
- Le modalità di distribuzione dipendono dalla conformazione fisica del prodotto. I normali spandiconcime presenti sul mercato garantiscono una buona distribuzione, ma bisogna prestare attenzione a distribuire i prodotti pellettati con granulatori abbinati alle seminatrici. Questi sistemi, nelle maggior parte dei casi, sono stati progettati per distribuire concimi granulari che presentano una granulometria compresa tra 2-5 mm.
Tratto dall’articolo pubblicato sul Supplemento Agricoltura e Fertilizzanti a L’Informatore Agrario n. 47/2015
Fertilizzanti organo-minerali: come utilizzarli al meglio
di G. Ciuffreda
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