Costo dei fertilizzanti: torna lo spettro degli aumenti

Le aziende agricole italiane con i tre anni di guerra in Ucraina hanno visto aumentare del 21% i costi complessivi per far fronte ai propri consumi, con le quotazioni medie dei principali fertilizzanti che hanno subito una crescita esponenziale proprio nel 2022 anno dell’invasione russa (+173% rispetto al 2019).
Questi i dati di un’indagine del Centro Studi Divulga pubblicato in occasione del terzo anniversario del conflitto in Ucraina.
Successivamente – prosegue il rapporto – c’è stata una progressiva contrazione dei prezzi (in media –45%), ma in ogni caso su valori decisamente più alti rispetto al passato.
A oggi, le quotazioni medie dei fertilizzanti registrate a gennaio 2025 si attestano su valori medi del 49% superiori al 2019.
In rialzo anche le quotazioni del gasolio agricolo, più alte del 22% circa rispetto a prima del conflitto.

Dazi sui fertilizzanti russi: arma a doppio taglio

Il rischio rincaro per i fertilizzanti, in particolare quelli azotati, è particolarmente elevato in seguito alla proposta della Commissione UE di aumentare il dazio sui fertilizzanti russi e bielorussi per ridurre una vulnerabilità che si è fatta sempre più cospicua dall’inizio del conflitto.
L’urea ha attualmente superato i 500 euro/t, dopo un 2024 stabile a 400 e, sebbene i picchi del 2022-2023 siano ancora lontani, l’industria europea non ha ancora ripristinato i livelli produttivi prebellici: «nel 2024 era inferiore del 10-20% rispetto alla massima capacità», ha detto a L’Informatore Agrario un funzionario UE. La Commissione scommette che togliendo il mercato ai fertilizzanti russi l’industria europea produrrà di più.
La Commissione vuole inoltre «diversificare le forniture», con più importazioni da «Stati Uniti, Oman, Nigeria, Marocco, Algeria e altri», aggiunge il funzionario. Con quale impatto per la Russia? Non molto, visto che Mosca ha una platea molto vasta di compratori in tutto il mondo.
A quale prezzo per gli agricoltori europei? Non si sa, perché, come altre iniziative di emergenza, la misura è priva di valutazione di impatto. Secondo Copa e Cogeca l’aumento atteso per la prossima stagione è di 40-45 euro/t.