Gli agricoltori tedeschi dovranno ridurre gradualmente l’impiego di glifosate fino a smettere di usarlo dal 2024, per tutelare la biodiversità e l’ambiente. Lo stabilisce una proposta di legge approvata dal Consiglio dei ministri di Berlino, che ora dovrà passare l’esame parlamentare, del Bundestag (la Camera) e del Bundesrat.
La legge rappresenta un successo per la ministra socialdemocratica dell’ambiente Svenja Schulze, che aveva promesso una legge per vietare la molecola erbicida più usata al mondo nel settembre 2019. «L’abbandono del glifosato sta arrivando – ha commentato – è da tanto che gli ambientalisti lavorano per questo. Il glifosate uccide tutto ciò che è verde e porta via la base per la vita degli insetti».
«È un approccio populista e immaturo» dice Joachim Rukwied, presidente del sindacato degli agricoltori Dbv. «Noi agricoltori dipendiamo fondamentalmente dai prodotti fitosanitari, non importa se biologici o convenzionali, questo è l’unico modo in cui possiamo produrre alimenti affidabili, sicuri e sani. Ogni principio attivo fa parte di un kit di strumenti, se ne togli uno devi essere consapevole che verrà sostituito da un altro».
Per quanto riguarda l’eventuale prolungamento dell’autorizzazione europea per il glifosate, le prossime tappe saranno a giugno, con la presentazione del rapporto preliminare del gruppo dei Paesi relatori e l’invio del materiale all’Efsa e all’Echa (l’Agenzia europea per le sostanze chimiche), che prima pubblicheranno il rapporto e lo metteranno in consultazione, quindi produrranno i loro pareri, attesi per il secondo trimestre del 2022.
Infine, spetterà alla Commissione europea fare la sua proposta sul futuro del glifosate, da sottoporre all’approvazione dei Paesi membri.