I frutticoltori sono in attesa di poter utilizzare la vespa samurai contro la temutissima cimice asiatica che nel 2019 ha provocato oltre 700 milioni di euro di danni, colpendo in prevalenza pere, kiwi, pesche e mele.
A Giuseppe L’Abbate, sottosegretario di Stato delle politiche agricole, abbiamo chiesto delucidazioni in merito alle procedure e alle tempistiche per poter arrivare ai lanci veri e propri del parassitoide.
«Lo scorso 31 marzo ha dichiarato a L’informatore Agrario il sottosegretario L’Abbate abbiamo compiuto due grandi passi avanti verso l’utilizzo dell’antagonista naturale nella lotta alla cimice asiatica. Ovvero l’approvazione del decreto di competenza del Ministero delle politiche agricole e quello afferente al Ministero dell’ambiente che consentiranno, su richiesta delle Regioni, di ottenere la deroga per il rilascio di specie alloctone.» (leggi anche Cimice asiatica: via libera alla vespa samurai).
Cosa manca ancora?
A questo punto all’appello mancano altri due decreti la cui discussione e approvazione procederà in parallelo. In altre parole, mentre le Regioni richiederanno la deroga al Ministero dell’ambiente per poter immettere nell’ambiente la vespa samurai, il Mistero delle politiche agricole sottoporrà alla Conferenza Stato-Regioni il Programma di azione.
Alla richiesta di deroga che le Regioni interessate (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna) possono avanzare singolarmente o in maniera collettiva, deve essere allegata la valutazione del rischio ambientale già predisposta dal Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) in collaborazione con le Regioni stesse e il Mipaaf.
Il Ministero dell’ambiente avrà 60 giorni di tempo per analizzare e discutere la richiesta di deroga e, per il tramite dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), stabilire il rischio ambientale sulla base della valutazione presentata dalle Regioni: in caso di giudizio positivo, che diamo ormai per scontato, il Ministero dell’ambiente autorizzerà la deroga.
In parallelo il Mipaaf, attraverso il Servizio sanitario nazionale, dovrà comunicare il Programma di azione generale, in altre parole il cronoprogramma dei rilasci specificandone il luogo e il numero di individui, alle Regioni per l’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni. Anche questo passaggio è ormai scontato, infatti il Programma di azione è già pronto da tempo e condiviso con le Regioni.
Per quando possiamo attenderci i primi rilasci veri e propri?
Lavoreremo per poter intervenire proprio nel momento più utile alla lotta alla cimice, pertanto contiamo di essere pronti per il primo lancio entro la seconda metà di giugno e successivamente per un ulteriore lancio intorno alla metà luglio.
È chiaro che questo non porterà a un automatico e immediato controllo della cimice sull’intero territorio delle Regioni colpite dall’emergenza, ma sarà un contributo importante alla lotta i cui effetti si vedranno ancor più negli anni successivi.