Da domenica 16 agosto scorso l’Unione Europa vieta le importazioni di arance, limoni e mandarini provenienti dall’Argentina: il blocco durerà fino al 30 aprile 2021.
La decisione è stata presa per prevenire ogni possibilità di contagio con alcuni funghi che colpiscono queste colture e provocano la cosiddetta «macchia nera» (Citrus black spot o Cbs) rilevati nelle spedizioni argentine in arrivo nei porti europei.
Confagricoltura ha accolto con favore questa decisione, dopo che nel 2019 le importazioni comunitarie di agrumi dall’Argentina hanno superato le 165.000 tonnellate per un valore di 155 milioni di euro.
«Abbiamo sempre richiamato l’attenzione delle autorità competenti su questa grave fitopatia di cui il territorio europeo è indenne» ha sottolineato il presidente Massimiliano Giansanti, nel ricordare che la situazione in Argentina è assolutamente allarmante, così come in Sudafrica, Uruguay, Brasile e in Tunisia.
«Se la Cbs si diffondesse in Europa e in Italia, provocherebbe danni irreparabili al patrimonio agrumicolo, mettendo a rischio uno dei più importanti comparti della nostra agricoltura» ha aggiunto il presidente della Federazione nazionale agrumicola di Confagricoltura Gerardo Diana, anche perché «il comparto è già impegnato a superare il problema della “Tristeza” e non può certo permettersi l’arrivo di una nuova fitopatia».