Il programma nazionale italiano di controllo dei residui di agrofarmaci negli alimenti «copre una vasta gamma di prodotti e rischi correlati, con chiare responsabilità e laboratori accreditati» e l’Italia «esamina più campioni della media UE».
Tra l’altro la percentuale di campioni irregolari è la più bassa d’Europa: nel Report 2017 erano solo l’1,3%.
È quanto si legge nel rapporto della Commissione europea sul sistema di controllo sui residui di agrofarmaci che segue un audit condotto in Italia nell’ottobre 2019.
Il sistema, prosegue la Commissione, potrebbe comunque diventare più efficace con «chiare istruzioni sui compiti obbligatori per i laboratori», l’aumento del numero di sostanze controllate e tempi più brevi «nella comunicazione dei risultati analitici».
«Il Ministero della salute – si legge nella risposta del Governo italiano allegata al rapporto – il 9 gennaio 2020 ha trasmesso alle Regioni e ai laboratori nazionali di riferimento una nota allegata con l’invito a dare seguito alle raccomandazioni contenute nel documento».