In contesti di successione monocolturale anche nello stesso anno, con impoverimento della sostanza organica e mancata eliminazione dei residui colturali, si manifestano, frequentemente e con sempre maggiore intensità malattie originate da diversi patogeni tellurici quali Fusarium spp, Pythium spp, Phitophtora spp, Sclerotinia spp, Rhizoctonia spp.
Essi sono in grado di provocare danni considerevoli alle colture orticole con gravi ripercussioni sulle rese, quantitative e qualitative. L’intensificazione dei processi produttivi porta a un crescente inoculo di patogeni nel suolo, a una diminuzione della «fertilità biologica» per cui l’apparato radicale della coltura trova sempre maggiore competizione per lo spazio e i nutrienti.
Phytium oligandrum è un microrganismo antagonista oomicete che possiede un effetto diretto attraverso il controllo di agenti patogeni (micoparassitismo) e/o effetti indiretti sulle piante, mediati dal fungo stesso, quali induzione di resistenza e promozione della crescita.
Cinque prove in Abruzzo, Marche e Sicilia
Nel biennio 2018-2019 sono state condotte diverse esperienze su melone in pieno campo e pomodoro in serra in cui P. oligandrum (Polyversum) è stato distribuito nel terreno attraverso la fertirrigazione (drip irrigation) alle stesse dosi di etichetta delle applicazioni fogliari (100, 200, 300 g/ha).
I campi prova erano stati volutamente scelti con caratteristiche di elevata «stanchezza del terreno», nell’intento di mettere i formulati da saggiare nelle migliori condizioni per potere esprimere il loro valore. La moria delle piante sul testimone non trattato, ascrivibile agli attacchi dei funghi presenti nel terreno, è stata molto variabile ma nelle prove dove è stata apprezzabile P. oligandrum ha dimostrato un effetto dose crescente, rilevando una spiccata attività fungicida, al pari o maggiore degli standard biologico e chimico presi a confronto.
In ogni caso in tutte le 5 esperienze, è emerso l’effetto positivo di P. oligandrum su tutta una serie di parametri produttivi e qualitativi, quali il vigore delle piante, le dimensioni dell’apparato radicale, il green index, il numero, la pezzatura e l’uniformità di maturazione dei frutti, la resa produttiva, i gradi Brix.
Alla luce di queste nuove esperienze il prodotto si conferma essere uno strumento flessibile ed efficace da utilizzare in specifiche strategie di prevenzione delle malattie, sia attraverso applicazioni fogliari che in drip irrigation e può essere una valida alternativa e/o un partner di soluzioni chimiche e non chimiche per la protezione delle colture, anche nei confronti dei funghi che vivono nel terreno. La possibilità di impiegare contro le micosi telluriche delle colture orticole anche in fertirrigazione P. oligandrum, rappresenta sicuramente una interessante opportunità poiché, indirizzando la distribuzione del prodotto nell’area effettivamente perlustrata dalle radici, si migliorano anche l’efficienza e gli effetti positivi del trattamento.
Tratto dall’articolo in corso di pubblicazione su L’Informatore Agrario n. 28/2020
Pythium oligandrum efficace sui patogeni tellurici in orticoltura
di R. Zago, P. Zazzetta, D. D’andrea, S. Alessandri
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