Peronospora di pomodoro e patata, prevenzione per un’efficace difesa

peronospora su pomodoro

La peronospora del pomodoro e della patata è una patologia causata dall’agente Phytophthora infestans molto temuta per le sue capacità distruttive, essendo in grado di attaccare tutti gli organi aerei della pianta: foglie, fusto e bacche e, nel caso della patata, anche i tuberi.

Sulle foglie si manifesta con macchie traslucide di forma irregolare che, con il progredire dell’infezione, tendono ad assumere un colore marrone scuro; solo in condizioni di elevata umidità sulla pagina inferiore delle foglie si possono osservare le strutture propagative del fungo costituite dai rami sporangiofori che differenziano gli sporangi, al cui interno vengono prodotte le zoospore che sono responsabili della diffusione della malattia.

Sul fusto si osservano, invece, le tipiche lesioni necrotiche allungate che tendono a interessare l’intera circonferenza, determinando la distruzione della parte superiore della pianta, mentre sui frutti si evidenziano ampie macchie scure, dure al tatto, di aspetto rugoso.

peronospora su patata
Lesioni causate da peronospora sul fusto della patata

Condizioni predisponenti

Lo sviluppo della malattia è fortemente dipendente dalle condizioni ambientali e, in genere, si registra uno scoppio epidemico della malattia solo al realizzarsi di prolungate bagnature fogliari.

Sopravvive da una stagione all’altra sui residui colturali e le infezioni si verificano solo con un andamento climatico piovoso e umido e con intervalli termici compresi tra 10 e 23 °C. La maggiore aggressività della malattia osservata negli ultimi anni potrebbe essere ascrivibile alla ricombinazione genetica tra due fenotipi sessualmente compatibili A1 e A2, quest’ultimo presente in Italia già dal 1996, nonché alla presenza di popolazioni a ridotta sensibilità ad alcuni fungicidi utilizzati per contrastare l’avversità.

Strategie di difesa

La difesa è essenzialmente di tipo chimico e a carattere preventivo e deve essere effettuata molto attentamente nelle fasi fenologiche a maggior rischio (soprattutto dopo lo sviluppo del secondo palco fiorale) e in presenza di condizioni climatiche predisponenti, tenendo conto che temperature superiori a 30 °C bloccano l’evoluzione della malattia.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 18/2018
Avversità e strategie di difesa di pomodoro e patata
di D. D’Ascenzo e D. Di Silvestro
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