Per il Partito popolare europeo l’obiettivo di riduzione del 50% degli agrofarmaci in UE «è irrealizzabile» e mette a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari in Europa. Lo ribadisce lo stesso Ppe in un documento che sarà approvato domani mattina dall’assemblea del partito, in corso a Monaco (Aggiornamento: il documento è stato effettivamente approvato dall’assemblea il 5 maggio).
Ridurre l’uso di pesticidi, fertilizzanti di sintesi e antibiotici negli allevamenti «è una vittoria per l’ambiente, i consumatori e gli agricoltori, ma ora non è il momento di mettere in pericolo la sicurezza alimentare in Europa», scrivono i Popolari, respingendo la proposta sull’uso sostenibile dei pesticidi che prevede il dimezzamento nell’uso dei fitofarmaci entro il 2030, «in quanto gli obiettivi di riduzione scelti sono semplicemente irrealizzabili e la proposta non offre agli agricoltori valide alternative».
«Allo stesso modo, respingiamo la proposta di legge sul ripristino della natura» aggiunge ancora il Ppe. Sia il regolamento sui pesticidi che quello sulla tutela della biodiversità sono di fatto bloccati sia all’Europarlamento che in seno al Consiglio UE.