Una «bomba a mano» lanciata dall’UE nel commercio agroalimentare globale. Così Alan Matthews, uno dei massimi esperti di politiche agricole, si riferisce all’intenzione di Bruxelles di vietare le importazioni di prodotti con residui di due insetticidi neonicotinoidi, clothianidin e thiamethoxam, formalizzata all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).
La misura è stata annunciata insieme al «pacchetto natura», che conteneva il nuovo regolamento sull’ uso sostenibile dei fitofarmaci e quello con gli obiettivi vincolanti per il ripristino della natura. Per la Commissione von der Leyen è un’applicazione del concetto di reciprocità, con gli stessi standard ambientali applicati agli agricoltori europei e a quelli che esportano verso l’UE.
Anche se il divieto UE è solo su 2 dei 7 neonicotinoidi più utilizzati a livello globale, «è probabile che le restrizioni annunciate dall’ UE causino gravi perturbazioni al commercio internazionale» dice Matthews. Sembra «molto difficile che i Paesi esportatori accettino» le argomentazioni UE alla lettera, conclude l’esperto, indicando la concreta possibilità che la decisione venga impugnata nell’ambito delle procedure di risoluzione delle controversie Wto.