Negli ultimi anni l’opinione pubblica si è sensibilizzata nei confronti della salvaguardia dell’ambiente oltre che della salubrità degli alimenti. La valutazione del rischio dell’impiego dei prodotti fitosanitari è divenuta pertanto una priorità che può interessare gli aspetti igienico-sanitari durante le fasi di preparazione della miscela erbicida e di distribuzione, ma anche dopo il trattamento.
I rischi ambientali in particolare riguardano il ruscellamento e la deriva diretta, ma potenzialmente anche quella indiretta (per gli erbicidi caratterizzati da un maggior grado di volatilità, come gli ormonici in formulazione estere). Inoltre anche la persistenza chimica e la capacità di movimento e percolazione in funzione della solubilità in acqua o di adsorbimento, tipici di ogni sostanza attiva, possono essere causa di contaminazione dell’ambiente e delle acque superficiali.
Particolare attenzione viene posta alla salvaguardia degli organismi acquatici tanto che sono state messe a punto apposite misure di mitigazione per limitare le possibili contaminazioni dei corpi idrici superficiali da deriva, ma anche da percolazione, nonché da ruscellamento in particolare per le aree declive (con pendenza superiore al 2%). Tra queste la rivalutazione degli elementi naturali per mitigare i rischi, tra cui aree incolte, capezzagne inerbite, siepi e alberature con duplice funzione di frangivento e di protezione e intercettazione delle gocce più fini polverizzate in fase di applicazione e soggette alla deriva. È stato introdotto inoltre il concetto delle aree o fasce di rispetto, meglio conosciute come fasce tampone o «buffer zone» per limitare gli effetti indesiderati nei confronti di organismi acquatici e insetti utili, ma anche «piante non bersaglio» (colture adiacenti).
Infine assumono rilevanza le corrette modalità di deposito e conservazione degli agrofarmaci, lo smaltimento dei rifiuti e degli imballaggi nonché tutti quegli accorgimenti atti a impedire gli inquinamenti puntiformi, causati da sversamenti o lavaggio di attrezzature in prossimità di fognature e pozzi, che potrebbero arrecare maggior danno rispetto ai trattamenti effettuati nelle aree coltivate nel corso di numerosi anni.
Tratto dall’articolo in pubblicazione su L’Informatore Agrario n. 40/2018
Quali misure di mitigazione nei trattamenti erbicidi
di M. Fabbri, G. Campagna